Vittòrio Vèneto

Indice

comune in provincia di Treviso (40 km), 138 m s.m. 82,61 km², 29.184 ab. (vittoriesi), patrono: san Tiziano di Oderzo (16 gennaio).

Generalità

Cittadina situata nella valle del fiume Meschio, con uno sviluppo prevalente lungo il suo lato destro. È costituita dai due nuclei urbani di Ceneda a S e Serravalle a N, comuni autonomi fino al 1866, che hanno conservato le loro identità distinte di centro politico-religioso l'uno, di borgo signorile e mercantile l'altro. Il territorio, ricco di acque minerali curative, è di grande interesse naturalistico e paesaggistico, soprattutto nell'area che si apre a N verso la val Lapisina. È sede vescovile.

Storia

In età romana Serravalle fu castrum principale e Ceneda un campo militare trincerato di appoggio. Nell'alto Medioevo crebbe l'importanza di Ceneda che, munita di castello (San Martino), divenne sede di un ducato longobardo. Il vescovo di Opitergium (Oderzo) vi si trasferì assumendo nel sec. X il potere politico, dando vita a un centro autonomo destinato a durare fino al 1768, quando entrò nella giurisdizione della Serenissima. Serravalle ebbe storia diversa. Ceduta alla fine del Mille ai Da Camino, passò nel 1337 a Venezia, diventando un importante centro di comunicazione e commerci. Le loro vicende presero una strada comune con la caduta della Serenissima (1797), quando tutto il territorio passò all'Austria. Con l'annessione all'Italia (1866) i due centri furono riuniti in un unico comune che prese il nome di Vittorio in onore del re Vittorio Emanuele II (l'attributo “veneto” venne aggiunto più tardi, nel 1923). Nell'ottobre del 1918 il paese fu teatro della battaglia che vide la definitiva vittoria delle forze italiane e alleate sulle truppe austro-ungariche.

Arte

A Serravalle, il cui carattere mercantile è testimoniato dalla piazza del Foro Boario, è l'ospedale della Scuola (o confraternita dei Battuti, sec. XIV), che incorpora la chiesa di San Lorenzo, del sec. XV. La loggia Serravallese (rifacimento del 1462 di un edificio del sec. XIII) presenta una preziosa facciata di stile gotico, riccamente decorata; ospita il Museo del Cenedese, con collezioni archeologiche, di pittura e di scultura. Il duomo di Santa Maria Nova (rifacimento del sec. XVIII di un edificio romanico) conserva una Madonna e Santi di Tiziano (1547). Il santuario di Sant'Augusta (1452), situato a breve distanza su un'altura in posizione panoramica, deve il rifacimento del sec. XVII alla devozione dei vittoriesi scampati alla peste. A Ceneda si trova la loggia del Cenedese (1537-38), l'antica sede municipale attribuita al Sansovino. È sede del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, con cimeli della prima guerra mondiale. Il palazzo del Seminario, di origine cinquecentesca, ospita la Biblioteca, il Museo diocesano di Arte sacra, fondato da Albino Luciani (papa con il nome di Giovanni Paolo I), e il Museo di Scienze Naturali. Il castello di San Martino, un tempo sede del vescovo-conte e oggi sede episcopale, è di epoca longobarda e subì rimaneggiamenti nel sec. XV; del corpo originario conserva due torri, tratti delle mura e parte del nucleo centrale del palazzo, con evidenti segni della rivisitazione rinascimentale.

Economia

Grazie alla sua posizione strategica lungo le vie di traffico che si aprono verso il Cadore, l'Austria e il Nordeuropa, Vittorio Veneto ha sviluppato funzioni logistiche e svolge un importante ruolo commerciale. L'industria, che nel ramo tessile ha origini antichissime, è attiva anche nei settori metalmeccanico, alimentare, del legno, della carta, della gomma e dei materiali da costruzione; rilevante la presenza di imprese specializzate nella ricerca e nella produzione di rivestimenti per interni ed esterni. L'agricoltura conserva un importante ruolo con la coltivazione della vite, di cereali e foraggi; si pratica l'allevamento bovino e avicolo. Sviluppato il turismo, attratto dal patrimonio ambientale e dalla prossimità dell'altopiano del Cansiglio.

Curiosità

A cadenza biennale vi si svolge un concorso di violino tra i più importanti a livello nazionale. Nel 1998 Richard Attenborough vi girò il film Amare per sempre.

Bibliografia

A. Maschietto, Il Territorio della Diocesi di Vittorio Veneto: orografia, idrografia, Vittorio Veneto, 1950; idem, La Chiesa Cattedrale di Vittorio Veneto, Vittorio Veneto, 1951; idem, La città di Vittorio Veneto. Cenno storico, Vittorio Veneto, 1960; idem, Toponomastica vittoriese, Vittorio Veneto, 1963; G. Mies, Arte del '500 nel Vittoriese, Vittorio Veneto, 1987.

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