carròzza

Indice

Lessico

sf. [sec. XVI; da carro].

1) Veicolo per il trasporto di persone, con cassa chiusa o aperta a quattro o due ruote, tirato da uno o più cavalli, detto anche vettura.

2) In varie loc. fig., come simbolo di comodità, prosperità, benessere: andare in Paradiso in carrozza, guadagnarsi il Paradiso senza fatica, raggiungere facilmente e con il minimo sforzo uno scopo; gente che va in carrozza, persone che vivono nell'agiatezza; proverbio: “la superbia andò in carrozza e tornò a piedi”, i superbi subiscono prima o poi l'umiliazione che meritano.

3) Veicolo per il trasporto di viaggiatori adatto a circolare su rotaia. Si distinguono carrozze, dette anche vetture, tramviarieautomotrici o rimorchiate e carrozze ferroviarie, dette anche vagoni e vetture, sempre rimorchiate.

4) Nelle imbarcazioni, sinonimo di tambucio.

5) Mozzarella in carrozza, preparazione tipica consistente in una fetta di mozzarella introdotta tra due fette di pancarré che vengono poi passate nell'uovo e fritte.

Storia

Dalle fonti risulta che dal sec. XI si usarono carri per il trasporto delle dame e che nel sec. XIII Beatrice, moglie di Carlo I d'Angiò, fece il suo ingresso a Napoli su un carro ricoperto di seta azzurra trapunta di gigli, che può forse essere già considerato una carrozza. Il primo veicolo appositamente realizzato per il solo trasporto di persone, però, fu probabilmente la carretta, usata durante le nozze di Galeazzo Visconti e Beatrice d'Este, a Milano, nel 1300; da questa derivano carrozze a quattro ruote strutturalmente simili ai carri, cioè con la cassa poggiante sugli assi delle ruote. La prima carrozza con cassa retta da sospensioni elastiche a cinghie fu il cocchio, costruito in Ungheria all'inizio del sec. XV; la cassa era coperta da un telone retto da montanti e attrezzata con panche che portavano fino a otto persone; di più pregevole fattura e munito di un sedile a parte per il conducente, fu usato dai nobili. Affermatasi quale mezzo di trasporto pubblico, la carrozza assunse la sua forma tradizionale, costituita da una cassa, aperta e coperta, sospesa agli assi del treno di ruote, recante anteriormente un sedile sopraelevato (serpa o cassetta) per il conducente; all'asse anteriore era fissato il timone, al quale venivano assicurate le bestie da tiro. In Italia, già dal 1534, sorsero a Ferrara le prime officine per la costruzione di carrozze e qui, probabilmente, fu introdotto, all'inizio del sec. XVI, l'avantreno girevole. Dalle leggi suntuarie del sec. XVI si apprende che tali veicoli erano sovraccarichi di velluti, ricami, decorazioni d'oro e d'argento. Alla fine del sec. XVI venne adottato il tetto semicilindrico che consentiva la vista laterale; più tardi fu sostituito da un tetto curvo nelle due dimensioni (imperiale) montato su fiancate piene ma provviste di aperture (finestrini). Nel sec. XVII comparvero carrozze molto eleganti (berline), ricoperte di una profusione di ornamenti e di sculture a tutto tondo; le fiancate erano spesso ornate da pannelli dipinti. L'esemplare più famoso è forse quello conservato nelle scuderie imperiali di Vienna, i cui pannelli inferiori vennero dipinti da Rubens. Durante il regno di Luigi XIV la Francia dettò legge nella costruzione e nel gusto delle carrozze. e tale situazione si protrasse fino al sec. XVIII; anche le corti straniere si rivolgevano a Parigi per la fabbricazione delle grandi carrozze da parata. La carrozza sei-settecentesca, spesso di grandi proporzioni, sovraccarica dell'ornamentazione dorata e policroma, era espressione significativa del gusto barocco; in epoca rococò la forma stessa costituiva ornamento; nei caroselli, per esempio, le dame si servivano di carrozze aperte a forma di conchiglia. Intanto si perfezionava la tecnica costruttiva: i costruttori inglesi adottarono, fin dal sec. XVII, molle in acciaio per le sospensioni e strutture in legno più leggere che consentirono di ampliare le dimensioni delle carrozze. Queste divennero mezzo di trasporto pubblico (omnibus, fiacres) e private (landau o landó), consentendo la creazione di appositi servizi (carrozze di posta) con stazioni per il cambio dei cavalli lungo le strade. Dal sec. XVIII divennero notevoli il numero e la varietà delle carrozze; se ne costruirono a due e a quattro ruote, con cassa chiusa (diligenza, coupé, ecc.) oppure ricopribile da mantice (calessino, landau, victoria, ecc.) ; pur conservando l'eleganza delle forme vennero aboliti gli ornamenti e le sovrastrutture a vantaggio della funzionalità. In periodo neoclassico l'Italia si affiancò alla Francia nella costruzione delle carrozze che, di dimensioni piuttosto piccole, parche di ornamenti, prive di decorazioni dipinte, denunciavano la ricerca di una sobria ed elegante praticità. Tra le carrozze superstiti, notevoli sono quella settecentesca usata dalla magistratura cittadina di Napoli (Museo di San Martino), quelle della corte di Francia (Versailles, Museo del Trianon), quelle delle rimesse reali di Lisbona, quella di Ludovico II di Baviera (1870-71; Monaco, Marstallmuseum) in cui la linea e la ricchissima ornamentazione si rifanno ai fastosi modelli dell'epoca barocca. Tra le poche carrozze ancora in uso per le uscite solenni di personaggi pubblici, ricordiamo la carrozza di gala del lord Mayor di Londra (1757) e quella della regina d'Inghilterra, eseguita nel 1761 da sir William Chambers e dipinta dall'italiano Cipriani.

Ferrovie

Le carrozze attuali sono completamente in metallo, a volte rivestite di materiali plastici; per soddisfare determinati requisiti di resistenza e di affidabilità sono stati stabiliti, dalle apposite commissioni per l'unificazione dei veicoli di nuova costruzione per le ferrovie europee, alcuni valori: 200 t sul piano orizzontale passante per i respingenti; 50 t sulle diagonali sullo stesso piano; 40 t su un piano orizzontale a 350 mm sotto l'asse d'azione dei respingenti; 30 t sul piano di cintura e sul piano del pavimento. Le carrozze possono essere costruite seguendo tre principi: struttura a ossatura, formata da una struttura a traliccio orizzontale (telaio) collegata a travi verticali laterali, i quali a loro volta sono collegati al tetto, sostenuto da centine ricurve; gli spazi vuoti della struttura sono chiusi da pannelli metallici (ma anche di materiale plastico) di tamponamento, costituenti le fiancate, il fondo e il rivestimento del tetto; struttura tubolare, in cui le pareti laterali, il tetto e il fondo costituiscono un tutto unico, essendo le parti collegate insieme in modo continuo: in tal modo vengono ad assumere una funzione resistente; struttura mista, che risulta dall'unione delle due tecniche precedenti. Generalmente ci si orienta verso carrozze con struttura portante totalmente costruita con acciai inossidabili. La tipologia europea, unificata e adottata dalla maggior parte delle amministrazioni ferroviarie, contempla due schemi tipo indicati con le sigle X, che prevede per la seconda classe 12 scompartimenti a 6 posti e per la prima classe 10 scompartimenti a 6 posti, e Y, che prevede per la seconda classe 10 scompartimenti a 8 posti e per la prima classe 9 scompartimenti a 6 posti ; lateralmente agli scompartimenti vi è un corridoio attrezzato con sedili ribaltabili contro la fiancata esterna; alle estremità sono situati doppi servizi igienici. Alcune amministrazioni utilizzano carrozze prive di scompartimenti, nelle quali sono disposti su due file, con corridoio centrale, sedili “gran comfort” e precisamente 2+2 nelle vetture di seconda classe e 2+1 in quelle di prima classe. Le carrozze presentano diverse aperture: due porte di accesso per fiancata, centrali o situate agli estremi delle carrozze stesse; a ciascuno dei due estremi delle carrozze si apre una porta di intercomunicazione, affacciantesi sulle piattaforme o vestiboli, che permette lo spostamento dei viaggiatori dall'una all'altra carrozza anche quando il treno è in movimento; finestrini lungo tutte le fiancate. L'illuminazione è fornita da batterie di accumulatori o da generatori elettrici autonomi. I sistemi di riscaldamento più in uso sono quello a vapore e quello elettrico; si vanno sempre più diffondendo impianti automatici di climatizzazione; ogni vettura, infine, è dotata di servizi igienici posti in modo da essere facilmente accessibili. Oltre alle carrozze unificate, in uso di norma sulle lunghe percorrenze, vengono adottate vetture destinate al traffico locale (pendolari), che devono rispondere alle esigenze di ridurre il tempo di salita e discesa e di trasportare un numero elevato di passeggeri. Molto usate le carrozze a vano centrale ribassato, in cui si aprono doppie porte d'uscita a comando centralizzato; il ribasso porta la vettura a filo del marciapiede o, al massimo, a una sola alzata da questo. L'interno è arredato con file di 2+2 sedili separati da un corridoio centrale; alcune carrozze sono realizzate con due piani con scaletta interna, che consentono un aumento del 40% del numero dei passeggeri trasportati; altre vetture sono dotate di cabina di guida (carrozza semipilota) per cui sono adatte a realizzare convogli a navetta. Dalle vetture unificate sono derivate: le carrozze a cuccetta, con scompartimenti a 4 posti-letto nella prima classe e a 6 posti-letto nella seconda classe; le carrozze letto (vagoni letto), i cui scompartimenti, anche nella stessa vettura, possono essere dotati di 1, 2, 3 comode cuccette con materassi e lenzuola; le carrozze self-service, attrezzate con banco vendita in grado di servire piatti preconfezionati in numero elevato, in tempi brevi e a prezzi contenuti; le carrozze ristorante, dotate di tavoli disposti lungo le fiancate, che servono pranzi sia a menu fisso sia alla carta; le carrozze gran comfort, utilizzate nei convogli a grande velocità, dotate di comode poltrone estensibili, disposte su due file con corridoio centrale; queste carrozze sono insonorizzate, pressurizzate e provviste di vari servizi (filodiffusione, televisione, telefono, minibar, ecc.).

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