narratologìa

Termine con cui si indica lo studio e l’analisi delle strutture narrative. Definito nel 1969 dal filosofo Tzvetan Todorov per individuare le caratteristiche e i meccanismi che distinguono la narrazione da ciò che non lo è, è una derivazione del concetto di strutturalismo, inteso come modalità per stabilire i procedimenti che regolano le strutture del linguaggio letterario e della comunicazione, cioè di un messaggio linguistico o semiologico. Partendo dallo studio sulle fiabe russe del linguista e antropologo russo Vladimir Propp, la narratologia mette in atto un approccio multidisciplinare che coinvolge filosofi, antropologi, linguisti e teorici del cinema per stabilire modelli di strutture narrative, di analisi del testo e dei personaggi nelle diverse declinazioni (fiaba, racconto, romanzo, poema, film, fumetto…). Importanti studi teorici sono stati messi a punto da Roland Barthes, Algirdas Julien Greimas, Claude Bremond, Gérard Genette e Michail Bachtin, che hanno esteso la ricerca all’analisi del ruolo del narratore e alle categorie del tempo e dello spazio. Contributi italiani sono stati offerti da Cesare Segre, Maria Corti, Umberto Eco e D’Arco Silvio Avalle.

 

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