serotonìna

sf. [sec. XX; da s(i)ero+(vaso)tonina]. Sostanza fisiologica presente nei tessuti animali e anche nei Batteri e in alcune specie di piante. Ha struttura indolica simile a quella dell'amminoacidotriptofano da cui deriva . Negli animali superiori le più elevate concentrazioni di serotonina si trovano nel sangue, nelle cellule cromaffini dell'intestino tenue e in alcuni territori del cervello, soprattutto l'ipotalamo. Forti quantità sono presenti anche nei veleni delle vespe e degli scorpioni. La biosintesi della serotonina avviene per idrossilazione e successiva decarbossilazione del triptofano in presenza di piridossina. Nell'uomo viene catabolizzata dalle amminossidasi, dando vita a metaboliti finali escreti ordinariamente con l'urina. Il ruolo fisiologico della serotonina è complesso e ancora non del tutto chiarito. È noto che tale sostanza determina la contrazione della muscolatura liscia dei vasi, dell'intestino, dei bronchi, dell'utero e della vescica, regola l'automatismo intestinale, modifica la pressione arteriosa in maniera variabile secondo la specie animale, stimola le terminazioni sensitive dolorifiche, interviene nei processi allergici e infiammatori, riduce il tempo di sanguinamento, determina la sintomatologia dell'emicrania e di alcuni tumori dell'intestino tenue. Interviene inoltre nei meccanismi sonno-veglia, nella regolazione centrale della temperatura corporea e in alcuni processi centrali determinanti il comportamento emotivo e l'affettività. La serotonina è stata isolata per la prima volta nel 1938 dal farmacologo italiano V. Erspamer, e negli anni Novanta del sec. XX sono stati individuati alcuni geni che ne controllano il livello: il principale fra questi è il SERT, che controlla la produzione della proteina addetta al trasporto della serotonina nel sistema nervoso centrale. Numerosi farmaci attivi sul sistema nervoso centrale, come per esempio la reserpina, gli antidepressivi triciclici, gli inibitori delle monoamminossidasi e le amfetamine, interferiscono con il metabolismo della serotonina. Altri farmaci antagonizzano l'azione della serotonina entrando in competizione con essa a livello dei recettori specifici triptaminergici; ne sono esempio la metisergide e la ciproeptadina, che trovano applicazione nell'emicrania. Tra gli stupefacenti, l'ecstasy agisce in modo diretto sulla produzione di serotonina, poiché l'uso di questa sostanza uccide le cellule produttrici di serotonina.

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