Viaggi: le destinazioni più ambite del 2011 secondo il New York Times

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Non è mai troppo presto per parlare di viaggi: Nonostante l'estate sia ancora molto lontana, il pensiero di tutti i lavoratori spesso si spinge lontano, verso il tanto agognato periodo in cui è possibile viaggiare, rilassarsi e soprattutto scoprire nuove località e culture differenti dalla propria.

Se poi si pensa al fatto che negli ultimi decenni il concetto di vacanza è mutato ed è andato ad interessare periodi dell'anno che prima non erano contemplati, risulterà decisamente particolarmente piacevole la lettura della classifica annuale del New York Times dei più interessanti luoghi da visitare per questo 2011.

Una top five che lascia decisamente a bocca aperta, soprattutto perché tra le località menzionate dal famoso quotidiano figura anche Milano, una città che, a dirla tutta, non è sempre considerata meta ambita dai turisti, soprattutto rispetto alle altre bellezze che ospita la penisola italiana.

Ma procediamo con ordine.
Il primo posto della classifica del New York Times lo conquista Santiago Del Cile, una città che risorge dalle sue ceneri: dopo il terribile terromoto dello scorso anno, la capitale del Cile ha vissuto un intenso periodo di ricostruzione durante il quale ha ricominciato a farsi strada quell'intensa spinta culturale che si respirava a pieni polmoni nella città. Una spinta di rinnovamento che si denota altresì nel fatto che Santiago è stata scelta, quest'anno, come prima città straniera atta ad ospitare il Lollapalooza, famoso festival americano che avrà il 2 e 3 aprile.

Secondo classificato è l'arcipelago statunitense delle San Juan Islands. Una zona che, stando a quanto dice il New York Times, potrebbe essere scelta solo per l'incredibile varietà di ristoranti di pregio presenti sull'arcipelago. In realtà a vincere sulla gola e sul gusto sono ancora una volta gli splendidi paesaggi naturali, sui quali si opera una costante politica di protezione dalle opere invasive dell'uomo.

Al terzo Posto della classifica si piazza Koh Samui, terza isola della Thailandia in quanto a grandezza. Un vero e proprio paradiso naturale con spiagge dalla sabbia bianchissima, abbondandi barriere coralline e tranquillità estrema che hanno fatto diventare Koh Samui la maggior destinazione tahilandese per chi voglia esclusivamente dedicarsi al benessere. In questi anni, infatti, sono sorti molti resort nei quali non mancano affatto le Spa, e i luoghi in cui praticare yoga e idroterapia.

L'Islanda invece si guadagna il quarto posto della classifica. Una destinazione che oggi risulta essere decisamente abbordabile per la sua natura low cost scaturita dala crisi economica che ha colpito il paese. Complici i costi contenuti e i paesaggi meravigliosi, l'Islanda diventa un paradiso di paesaggi e bellezze naturali.

Ma un po' di campanilismo non guasta mai e infatti ora ci ritroviamo a parlare della quinta posizione della classifica, occupata da Milano.
La scelta del New York Times lascia decisamente a bocca aperta, soprattutto perché il capoluogo lombardo non è mai stato annoverato tra le maggiori bellezze italiane. E invece il quotidiano statunitense rivaluta Milano adducendo svariate motivazioni. In primo luogo, dopo molti anni c'è finalmente la possibilità di ammirare il Duomo in tutta la sua rinnovata bellezza dopo la lunga fase di restuaro. Come non nominare, poi, la presenza del nuovissimo Museo del Novecento, inaugurato a dicembre del 2010 nel rinnovato Palazzo dell'Arengario.
Una città artisticamente viva Milano, grazie ai suoi numerosissimi studi di design e strutture atte ad accogliere le opere di artisti italiani ed internazionali. A questo scopo il New York Time nomina l'avanguardia dell'Hangar Bicocca e lo Spazio Rossana Orlandi.

Una classifica che lascia quindi aperte moltissime possibilità: dai paesaggi mozzafiato, all'amore per l'arte fino alla cura in relax del proprio corpo, il mai scontato New York Times ci guida nelle mete più belle e ambite del 2011.

Per leggere la classifica intera, comprendente le 41 destinazioni più ambite, si rimanda all'articolo del New York Times.