Estetismo e simbolismo: Rilke e Trakl

Poesia della marginalità e della scissione: Trakl

Il poeta austriaco Georg Trakl (Salisburgo 1887 - Cracovia 1914), tra i massimi di lingua tedesca del Novecento, dà voce alla marginalità e alle ferite dell'io, si interroga sulla possibilità di restituire un senso alle cose nell'epoca in cui sembrano averlo smarrito per sempre, e con ciò interroga la poesia stessa sulla sua condizione di possibilità.

La vita

Quarto di sette figli, frequentò il ginnasio della città natale con scarso profitto, tanto che nel 1905 lasciò la scuola per lavorare come tirocinante in una farmacia. Qui assunse le prime droghe, la dipendenza dalle quali segnò poi, insieme con l'affetto probabilmente incestuoso per la sorella Grete, la sua breve vita. Nel 1906 poté far rappresentare due suoi drammi, Il giorno dei morti (Der Totentag) e Miraggio (Fata Morgana), che egli stesso distrusse però in seguito al loro insuccesso. Nel 1908 si immatricolò alla facoltà di farmacia dell'università di Vienna, frequentando attivamente gli ambienti letterari studenteschi e pubblicando nel 1909 la silloge poetica Raccolta 1909 (Sammlung 1909). Conseguito nel 1910 il titolo di “magister” (il grado accademico più basso) in farmacia, prestò un anno di servizio militare volontario e trovò poi lavoro nella farmacia dell'ospedale militare di Innsbruck. Frattanto prese a collaborare regolarmente alla rivista letteraria “Der Brenner” e nel 1913 pubblicò la sua seconda raccolta di Poesie (Gedichte). Richiamato come riservista allo scoppio della guerra, partecipò in Galizia alla battaglia di Grodek, dove, dopo aver assistito da solo e senza medicinali 90 feriti gravi, tentò il suicidio. Trasferito all'ospedale militare di Cracovia, vi morì, per l'assunzione – probabilmente intenzionale – di una dose eccessiva di cocaina. Il suo terzo volume di poesie, Sebastiano in sogno (Sebastian im Traum), apparve postumo nel 1915.

L'opera poetica

Le prime composizioni di Trakl, pubblicate nella Raccolta 1909, sono ancora d'impianto tradizionale, in versi e in rima, e rivelano l'influenza di George e Rilke accanto a quella di Baudelaire e di Rimbaud. Una fase intermedia rappresentano le poesie in quartine rimate che occupano gran parte delle Poesie del 1913: in esse si delineano già la tipica maniera immaginifica e la tecnica sostanzialmente paratattica del poeta. A cominciare da Salmo (Psalm, ancora incluso nelle Poesie), ossia all'incirca dalla fine del 1912, il ritmo libero si fa prevalente e le immagini si compongono in un insieme privo di senso logico, generando un'impressione potentissima di disperata desolazione. Le ultimissime poesie (dal dicembre 1913 alla morte), scritte in una lingua scarna ma vibrante e talora brutale, sono costruite su una successione di immagini visionarie rotte da esclamazioni che creano un tipico tono apocalittico. Queste poesie apparvero perlopiù postume nel volume curato da K. Röck nel 1917, Composizioni poetiche. Prima edizione completa (Die Dichtungen. Erste Gesamtausgabe). Trakl fu forse il più grande e il più personale dei poeti espressionisti e uno dei lirici più significativi del Novecento.