Le teorie sui mass media

Edgard Morin: l'approccio culturale

L'analisi proposta da Morin focalizza l'attenzione sul tipo di cultura trasmesso dai mezzi di comunicazione di massa e sulle mutate esigenze socioeconomiche che hanno portato ampie fasce di popolazione ad accedere all'industria culturale. I mass media, dunque, da un lato rispondono alle nuove esigenze di fasce di popolazione tradizionalmente escluse dai processi culturali; dall'altro, però, proprio perché rivolti a un pubblico indifferenziato, essi veicolano una cultura di massa, cioè contenuti omogeneizzati indipendentemente dalla loro specificità. In questo modo non solo l'informazione si riduce a semplice cronaca, ma di quest'ultima vengono privilegiati gli aspetti scandalistici ed eccezionali, a loro volta accentuati dalla tendenza sempre più sviluppata di presentare le notizie "a effetto" e in forme che creino spettacolo. La cultura di massa si presenta pertanto con una tendenziale omogeneizzazione dei contenuti diffusi, nei quali l'immaginario mima il reale e il reale assume i colori dell'immaginario.

Proprio a causa di quest'ultimo aspetto, si provoca nel pubblico una difficoltà a pervenire a una valutazione obiettiva del messaggio, la cui realtà si confonde con dimensioni immaginarie. Inoltre si verifica un atteggiamento di diffusa deresponsabilizzazione, derivante dall'incapacità di distinguere la dimensione ludica da quella reale. Infine, mentre da un lato, attraverso la categoria dell'immaginario, la cultura di massa tende a far ritenere in qualche modo possibile tutto ciò di cui l'individuo avrebbe bisogno e non possiede, dall'altro essa propugna mete irraggiungibili e pertanto solo immaginarie.