Le crociate

La prima crociata

Intorno alla metà dell'XI sec. i Turchi Selgiuchidi avevano tolto l'Asia Minore a Bisanzio ed erano avanzati fino all'Egeo, al mar Nero e al Bosforo e avevano occupato la Siria e la Palestina. L'Occidente cristiano, in preda alla lotta per le investiture e diviso dalla Chiesa d'Oriente a causa dello scisma del 1054, non intervenne a difesa dei cristiani d'Oriente. Nel 1081 Alessio I Comneno, imperatore bizantino, chiese aiuto ai principi dell'Occidente. Alcuni ambasciatori bizantini arrivarono a Piacenza nel 1095; papa Urbano II mutò la richiesta difensiva nella direzione molto più ampia di una riconquista dei luoghi appartenenti alla Cristianità. In un discorso tenuto al Concilio di Clermont nel 1095, invitò il popolo dei Franchi a intervenire in Oriente. Nelle motivazioni del papa, la crociata sarebbe dovuta essere una vera e propria guerra santa, combattuta da soldati di Cristo mobilitati dal suo vicario; ma Urbano sottolineò anche gli aspetti sociali e politici dell'impresa che avrebbe coinvolto tutte le forze che ribollivano in Europa. Gruppi di miserabili e cavalieri disperati si misero in marcia verso l'Oriente prima che fosse organizzata la crociata. Una di questa spedizioni (detta poi crociata dei “pezzenti” o “innocenti”), capeggiata dal predicatore Pietro l'Eremita, composta da migliaia di avventurieri e contadini (compresi donne, vecchi e bambini), partì dalla Francia orientale e mosse verso oriente, vivendo del saccheggio delle campagne e sterminando diversi nuclei di ebrei; giunti in Asia Minore furono sterminati dai Turchi. La prima vera crociata partì invece nel 1097 da Costantinopoli. I combattenti erano francesi, danesi, inglesi, normanni, uomini in cerca di avventura, cadetti in cerca di terra, piccoli feudatari. I nomi più noti sono quelli di Goffredo di Buglione (duca della Bassa Lorena), Raimondo di Saint Gilles (conte di Tolosa), Roberto Courteheuse (duca di Normandia), Boemondo di Taranto e Tancredi (figlio e pronipote di Roberto il Guiscardo), Baldovino di Fiandra e Stefano di Blois. Non parteciparono i tedeschi e l'Italia intervenne solo in un secondo tempo con le Repubbliche marinare. La prima città a essere conquistata fu Nicea che si arrese all'imperatore bizantino. Presa Eraclea, Baldovino di Fiandra insieme ai Lorenesi si spostò verso la Cilicia e la Mesopotamia e costituì una contea con capitale Edessa. Il grosso dell'esercito giunse ad Antiochia che fu assediata per sette mesi. L'animatore dell'attacco, Boemondo di Taranto, ottenne dagli altri capi la promessa di poter governare la città. Nel 1098 i crociati vi penetrarono saccheggiandola e massacrandone gli abitanti. Nel 1099 con l'aiuto dei Genovesi fu conquistata e saccheggiata anche Gerusalemme, poi furono costituiti i regni cristiani d'Oriente. Boemondo di Taranto costituì il principato di Antiochia, Raimondo di Tolosa la contea di Tripoli, Goffredo di Buglione il Regno di Gerusalemme. Per proteggere e riorganizzare i pellegrinaggi furono istituiti degli ordini religioso-cavallereschi. Oltre ai voti di povertà, castità e obbedienza essi giuravano anche di combattere perpetuamente contro gli infedeli. I principali ordini furono quello dei Giovanniti od Ospedalieri, quello dei Templari (detti così perché dimoravano nel sito dove in passato sorgeva il tempio di Salomone a Gerusalemme) e quello dei Cavalieri Teutonici.