relativo

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agg. [sec. XIV; dal latino tardo relatīvus, da referre, riferire].

1) Che dipende da, che è in rapporto, in relazione, in proporzione con altra cosa: la potenza di un motore è relativa alla sua cilindrata; il profitto degli alunni è relativo alle loro capacità e al loro impegno. Per estensione, che si riferisce, che è attinente a qualche cosa: i problemi relativi alla scuola. In particolare, che è attribuito a ciascuno, che appartiene specificamente a una persona o cosa; suo, proprio: una penna con relativo astuccio; le signore con i relativi mariti.

2) Che non ha valore assoluto ma è sottoposto a vari limiti; che è condizionato da altri fatti: conclusione, verità relativa; la felicità è relativa. In particolare, di termine, di proposizione e simili il cui significato si precisa in rapporto o in contrapposizione con altro termine o proposizione: “freddo” e “caldo”, “bello” e “brutto”, “pesante” e “leggero” hanno un valore relativo; “maggiore” è un termine relativo; tutto è relativo, ogni cosa può assumere un aspetto, un valore diverso secondo le circostanze, il punto di vista di chi la considera.

3) Non completo, parziale; non grande: qui c'è una relativa pace; la spesa è relativa; ha mostrato per la cosa un interesse relativo.

4) In matematica, numero relativo.

5) Nella teoria musicale moderna, di ogni scala e tonalità quando siano analizzate nel duplice rapporto maggiore-minore: a ogni tonalità o scala maggiore ne corrisponde, infatti, una relativa minore, e viceversa (per esempio, “la minore” è il relativo minore di “do maggiore”; “do maggiore” è il relativo maggiore di “la minore”).

6) In grammatica, di pronomi e avverbi che mettono in relazione grammaticale le proposizioni relative, che essi introducono, con quella principale. § I pronomi relativi in italiano sono: che, invariabile, usato per i due generi e per i due numeri grammaticali, per il soggetto e per il complemento oggetto; il quale, la quale, i quali, le quali, usati come soggetto e come complemento diretto e indiretto; chi, invariabile, usato per i due generi solo al singolare e riferito soltanto a persona; cui, invariabile, usato per i due generi e per i due numeri grammaticali, soltanto come complemento indiretto. Come avverbi relativi si usano in italiano dove, ove, donde, ovunque, comunque. Le proposizioni relative si distinguono in proprie, quando hanno unicamente valore relativo, e improprie, quando svolgono anche la funzione di altre proposizioni subordinate (finali, causali, concessive, ipotetiche) e sono costruite talvolta in italiano, sempre in latino, con il modo congiuntivo.

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