silicizzazióne

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sf. [da silicizzare].

1) Trattamento termochimico superficiale che comporta l'arricchimento in silicio dello strato superficiale di un acciaio. Viene realizzato allo scopo di conferire al materiale di partenza migliori caratteristiche di resistenza alla corrosione, all'ossidazione a caldo e all'usura. Il trattamento viene effettuato alla temperatura di ca. 900 ºC ponendo i pezzi da trattare a contatto di polveri di carburo di silicio o ferro-silicio e facendo circolare sui pezzi una corrente di cloro. In queste condizioni si ha la formazione di silicio nascente che diffonde nell'acciaio e dà luogo alla formazione di uno strato superficiale dello spessore di 0,1÷0,3 mm, costituito da una soluzione solida ferro-silicio, con silicio fino al 15%, avente le caratteristiche sopra indicate.

2) In botanica, impregnazione con biossido di silicio cui soggiace la parete delle cellule epidermiche o parenchimatiche di numerose piante.

3) In geologia, processo chimico di sostituzione di molecole di silice all'interno di un reticolo cristallino di altra natura. Si verifica grazie alla percolazione e infiltrazione di acqua ricca di silice in sospensione. Spesso questo processo avviene a spese della calcite, oppure a spese delle molecole organiche del legno.

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