Charlie Chaplin: biografia del grande maestro del cinema muto

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Non ha mai vinto un premio Oscar come miglior attore o regista. Solo un suo film ha ricevuto una statuetta, per la miglior colonna sonora. Ma non c’è dubbio che Charlie Chaplin, autore (e quasi sempre interprete) di oltre novanta tra corto e lungometraggi, sia tra le personalità del cinema più importanti della storia. Ripercorriamo la sua vita, dalla carriera agli aspetti privati.

Chi è Charlie Chaplin

Attore e regista inglese, Charlie Chaplin è uno dei cineasti più influenti di sempre. Diventato famoso agli albori della settima arte, con i cortometraggi di Charlot che lo hanno consacrato come stella del muto, ha realizzato grandi capolavori anche dopo l’avvento del sonoro.

L'infanzia in povertà

Charles Spencer Chaplin nasce il 16 aprile 1889 nel sobborgo londinese di Walworth. Figlio di una coppia di attori, vive un’infanzia dickensiana, contraddistinta da povertà e dal continuo passaggio tra collegi e istituti per orfani, viste le difficoltà economiche dei genitori. Il talento innato e la frequentazione dei teatri al seguito della madre forgiano il piccolo Charles, che debutta sul palcoscenico a soli sette anni, quando viene chiamato in scena a causa di un improvviso abbassamento di voce della madre Hannah, che si stava esibendo in quel momento.

I primi passi nel mondo del circo/pantomima

A 11 anni ottiene una parte nella pantomima Cinderella, rappresentata all'Hyppodrome di Londra e nel 1903 arriva il primo ruolo fisso in teatro: è lo strillone Billy in Sherlock Holmes, portato a lungo in tour. Nel 1906 entra nel Casey's Circus, unendosi poco dopo alla compagnia dell’impresario Fred Karno, che nel 1909 iniziò le tournée all'estero: dapprima a Parigi e, successivamente, negli Stati Uniti, come capocomico in A Night in an English Music Hall, atto unico di pantomima.

Hollywood e il successo

È il 1913 quando Charlie Chaplin viene notato dal produttore Mack Sennett, che gli fa firmare il primo contratto cinematografico con la Keystone. L’anno successivo Chaplin esordisce al cinema con il primo film, un cortometraggio intitolato Charlot giornalista, in cui appare seppur abbozzato il personaggio che lo renderà celebre.

La nascita di Charlot

Nel giro di pochissimi giorni, a febbraio 2014, vengono proiettati altri due corti (Charlot ingombrante e Charlot all'hotel), che fanno conoscere al pubblico la maschera del vagabondo così come la conosciamo: scarpe dalla grandezza smisurata, pantaloni troppo larghi e una giacchetta lisa aderente al corpo, più bombetta, baffetti e bastone di bambù, senza dimenticare la caratteristica camminata. Il successo è immediato. Il personaggio universalmente conosciuto come "Il vagabondo" si definisce pienamente solo nell'aprile del 1915, quando Chaplin interpreta il cortometraggio così intitolato: anche se in Italia è conosciuto come Charlot, in realtà la figura non ha mai avuto un nome, e in inglese è sempre stata chiamato semplicemente The Tramp (“Il vagabondo, appunto”). Nel giro di una manciata di anni sarà protagonista di tantissimi cortometraggi, prodotti da diverse case di produzione:
Keystone, Essanay, Mutual, First National (che lo ingaggia per un milione di dollari): il celebre personaggio ideato da Chaplin è amatissimo, perché in grado di racchiudere al suo interno un universo variegato di sensazioni che vanno dal patetico al dramma, fino alla polemica di stampo sociale e alla satira.

Charlie Chaplin regista

Nel 1919, insieme ad alcuni colleghi (fra cui Mary Pickford, Douglas Fairbanks e David Wark Griffith), Chaplin fonda la casa di produzione United Artists Corporation: da questo momento curerà da solo ogni fase della sua produzione cinematografica, regia compresa. Con l’indipendenza artistica arrivano i veri capolavori della sua carriera.

I lungometraggi con Charlot

Il Monello esce nel 1921 e consacra Charlie Chaplin nell'Olimpo degli dei del cinema. Nel 1925 arriva La febbre dell'oro, considerato da molti una delle sue opere meglio riuscite. La produzione del film successivo, Il circo, è particolarmente travagliata: ma è grazie a questa pellicola che già nel 1929 Chaplin riceve l’Oscar onorario. Con Luci della città, nel 1931, Chaplin si affaccia per la prima volta al sonoro, pur non abbandonando la pantomima che ha da sempre caratterizzato i suo lavori. Del 1936 è invece Tempi Moderni, l'ultima pellicola nella quale compare il personaggio di Charlot vagabondo.

Charlie Chaplin oltre Charlot

Charlie Chaplin tornerà, con i suoi caratteristici baffetti, a incantare il mondo con Il grande dittatore, forte parodia satirica del nazismo che prende di mira direttamente Adolf Hitler: film più costoso del cineasta britannico, è una delle pellicole più celebri della storia del cinema. Nel 1947 esce Monsieur Verdoux, ispirato alla famosa storia del serial killer francese Henri Landru. È invece del 1952 Luci della ribalta, l'ultimo film di Chaplin girato negli Stati Uniti, mentre l’ultima pellicola da attore sarà Un re a Nw York del 1957. Nel 1967 Chaplin si cala per l'ultima volta nei panni di regista per girare (a colori) La contessa di Hong Kong, dirigendo insieme le star del cinema Marlon Brando e Sophia Loren.

La vita privata

Charlie Chaplin ha avuto una vita privata decisamente turbolenta. Nel 1916 scrittura la 19enne Edna Purviance, facendone la sua primadonna in ben 35 film fra il 1916 e il 1923. Avrà con lei una relazione sentimentale, ma nel 1918 sposa Mildred Harris, che crede incinta. La gravidanza si rivelerà falsa, ma ne arriverà presto un’altra, vera: il bambino muore dopo pochi giorni e la coppia divorzia nel 1920. Quattro anni dopo, già 35enne, Chaplin sposa l’attrice 16enne Lita Grey (che è già incinta), da cui avrà due figli. Si separeranno durante la lavorazione de Il circo.
Nel 1932 conosce l’attrice Paulette Goddard: terzo matrimonio, con successivo divorzio. Nel 1942, Chaplin conosce 17enne Oona O'Neill, più giovane di lui di 36 anni. Ma l’unione si rivela solida: la coppia avrà otto figli.

La morte

Charlie Chaplin muore la notte di Natale del 1977 nel Manoir de Ban, lussuosa residenza di Corsier-sur-Vevey, sul Lago di Ginevra. Oggi la villa ospita il museo Chaplin’s World.

5 cose che non sai su Chaplin

  1. Charlie Chaplin è nato ufficialmente a Londra, ma nel 2011 è stata rinvenuta una lettera a lui indirizzata, firmata dal domatore Jack Hill, che collocava la sua nascita nel Black Patch di Smethwick, nei pressi di Birmingham, ovvero il campo rom più grande d’Europa. Chaplin in particolare sarebbe stato gitano da parte di madre.
  2. Charlie Chaplin ha vissuto a lungo in Svizzera perché nel 1952, mentre era in viaggio verso Londra per la prima di Luci della ribalta, gli fu annullato il permesso di rientro negli Stati Uniti per presunte simpatie comuniste. Diventato uno dei principali bersagli del maccartismo, rientrarà negli Usa solo nel 1972, per ricevere il secondo Oscar alla carriera.
  3. Nel 1992 è stato realizzato il biopic Chaplin (titolo italiano Charlot), con Robert Downey Jr. nel ruolo del cineasta britannico. La pellicola è stat liberamente tratta dai due libri La mia autobiografia, scritta dallo stesso Chaplin, e Chaplin la vita e l'arte, del critico e studioso di cinema David Robinson.
  4. Si dice che Chaplin fosse molto avaro. La fama di essere parsimonioso, insieme ai capelli ricciuti e al gran fiuto per gli affari convinsero una parte del pubblico e della critica ad attribuirgli un'origine ebraica. «Non ho questa fortuna», scherzò l’attore e regista.
  5. È celebre l’aneddoto secondo cui nel 1915 lo stesso Chaplin sarebbe arrivato terzo in un concorso dedicato ai suoi sosia. Non ci sono però testimonianze dirette, né conferme da parte del cineasta. A raccontare l’episodio fu nel 1920 lo Sheffield Evening Telegraph, citando come fonte tal Lord Desborough, il quale aveva saputo la storia dalla moglie, che ne era venuta a sua volta a conoscenza da Mary Pickford, una delle attrici più famose dell’epoca.

5 frasi celebri di Charlie Chaplin

  1. «Mi piace camminare sotto la pioggia, così nessuno mi vede piangere»
  2. «Il mio dolore potrebbe essere la ragione della risata di qualcuno. Ma la mia risata non deve mai essere la ragione del dolore di qualcuno»
  3. «La vita è meravigliosa, se non se ne ha paura. Tutto quel che ci vuole è coraggio, immaginazione... e un po’ di soldi»
  4. «Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, tutta una vita per dimenticarla»
  5. Famoso lo scambio di battute avvenuto durante un incontro con Albert Einstein. «Quello che più ammiro nella vostra arte, è la sua universalità. Non dite una parola, e nonostante ciò tutto il mondo vi comprende», le parole del fisico rivolte all’attore. Che rispose così: «È vero, ma la vostra gloria è ancora maggiore: il mondo intero vi ammira, anche se nessuno vi capisce».