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La misura della velocità della luce

La prima misura moderna della velocità della luce fu eseguita dall'astronomo danese O. Roemer nel 1675. In seguito si utilizzarono metodi non astronomici: nel 1849 il fisico francese H.-L. Fizeau ottenne una misura con un errore del 15% circa rispetto al valore oggi accettato. Nel sec. XIX fu misurata con precisione la velocità della luce nell'acqua, che risultò inferiore a quella nel vuoto (o nell'aria), come previsto dalla teoria ondulatoria: questo confermò l'inadeguatezza del modello corpuscolare formulato da Newton, che prevedeva invece una velocità più elevata nei mezzi densi (per esempio, l'acqua o il vetro) rispetto al vuoto. La misura eseguita da Michelson e Morley nel 1887 indicò che la velocità della luce è indipendente dal sistema di riferimento in cui si effettua la misura, un risultato spiegato in seguito dalla teoria della relatività speciale di Einstein.