La poesia dopo Eliot

Gli anni Cinquanta

Gli anni Cinquanta videro nascere il cosiddetto Movimento, che rappresentava una reazione nei confronti dell'emotivismo e del linguaggio oscuro della poesia immediatamente precedente e privilegiava un ritorno alla chiarezza, all'ordine e al buon senso. Le sue origini possono essere rintracciate nell'antologia New lines (Linee nuove), pubblicata nel 1956, che raccoglieva i migliori poeti del dopoguerra (Philip Larkin, D.J. Enright, Donald Davie e Thom Gunn) e il cui curatore osservava: "La nuova poesia si sottrae sia alle tentazioni del misticismo che a quelle della logica e, come la filosofia moderna, si caratterizza per un atteggiamento sostanzialmente empiristico di fronte alla realtà". Il Movimento si distinse per due caratteristiche fondamentali: un atteggiamento anti-ideologico come reazione al marxismo e alla poesia politicamente impegnata degli anni Trenta; un ritorno della tecnica poetica a forme tradizionali, a un linguaggio chiaro e semplice, come reazione nei confronti della poesia sperimentale degli anni Venti, di quella ideologica degli anni Trenta e in contrasto con l'oscurità e l'esuberanza verbale di Dylan Thomas e del Nuovo romanticismo degli anni Quaranta. I loro modelli più vicini furono Yeats, Robert Graves, Edwin Muir e William Empson; fra i poeti più distanti nel tempo, Pope e la sua poesia satirica e intellettuale. Le due personalità eminenti del Movimento furono Philip Larkin e Thom Gunn.

 

Philip Larkin

Philip Larkin (1922-1985), dopo l'esordio con due romanzi Jill (1946) e A girl in winter (Una ragazza d'inverno, 1947), ottenne la notorietà con le raccolte poetiche The less deceived (I meno delusi, 1955) e The Whitsun wedding (Le nozze di Pentecoste, 1964), segnalandosi come voce nuova e originale nella poesia inglese per lo stile che si opponeva alle tendenze neoromantiche del periodo. Temi principali delle sue liriche sono la realtà quotidiana delle periferie industriali, la gente e il paesaggio inglesi: un mondo ristretto, ma vivo e autentico. Anche il linguaggio era sobrio e lucido, quasi dimesso, dai toni smorzati e talora ironici. Nel 1974 pubblicò la raccolta High windows (Alte finestre), a cui seguirono Femmes damnées (1978) e Aubade (1980).

 

Thom Gunn

Thomas William Gunn (1929-2004), dopo gli studi a Cambridge e vari soggiorni a Parigi e a Roma, nel 1954 si stabilì negli Stati Uniti, dove insegnò letteratura alla Berkeley University of California (1958-1966). Nel 1954 pubblicò la prima raccolta, Fighting terms (Le condizioni di combattimento); più significativa fu la seconda raccolta, uscita nel 1957, The sense of movement (Il senso del movimento), a cui seguirono My sad captains (I miei tristi capitani, 1961), Mandrakes (Mandragole, 1974), To the air (All'aria, 1974), Jack Straw's castle (Il castello di Jack Straw, 1976) e Death's door (La porta della morte, 1989). Studioso di Donne e dei poeti metafisici del Seicento, egli ne ereditò la visione simbolica della realtà, la razionalità e la raffinatezza del verso. Inizialmente appartenente al Movimento, poi se ne allontanò, subendo l'influenza dei poeti americani Wallace Stevens, William Carlos Williams e Hart Crane. Centrali, nella sua poesia, sono i temi della solitudine e della ricerca di identità: la vita sembra perciò caratterizzata da un senso di continua inquietudine, di eterno movimento. Proprio il "movimento" pare essere la principale occupazione del poeta: una celebrazione dell'inquietudine che spinge a muoversi, a girovagare senza direzione precisa, alla ricerca di evasione e liberazione dai vincoli del "sistema" (significativa in proposito la poesia On the move, In movimento), a cui si affianca un'amara riflessione sulla condizione esistenziale dell'uomo moderno, prigioniero dei suoi dubbi e delle sue incertezze (espressa nella lirica Human condition, Condizione umana). Nell'esaltare il movimento, l'energia e la violenza, Gunn si avvicinava ai poeti della beat generation, senza però mai perdere di vista la precisione formale. Nella raccolta The man with the night sweats (L'uomo dai sudori notturni, 1992) si è ispirato all'ambiente omosessuale di San Francisco.