La poesia e la prosa

La prosa

Nel cammino della prosa del Cinquecento sono ravvisabili due momenti: il primo affermava l'autorità del mondo classico, il secondo sosteneva la potenzialità e la dignità del volgare.

Lo stile ciceroniano, elaborato, ben equilibrato e costruito, fu il modello primario per la prosa inglese. Ne offrì una versione personalizzata il più influente prosatore dell'età elisabettiana, John Lyly (1554-1606), autore dei due romances di grande diffusione ­ Euphues, the anatomy of wit (Eufue, l'anatomia dello spirito, 1578) ed Euphues and his England (Eufue e la sua Inghilterra, 1580) ­ che misero in voga uno stile, legato al barocco europeo, denominato "eufuismo", una sorta di marinismo italiano e preziosismo francese, caratterizzato dalla simmetria sintattica, dall'allitterazione, dalla presenza dell'assonanza o della rima e da allusioni alla mitologia, alla storia antica, agli erbari e bestiari medievali. Egli applicò lo stesso stile al teatro, nelle sue varie commedie pastorali che gli procurarono grande successo presso la corte. Romances eufuistici scrisse Robert Greene (circa 1558-1592), anche autore teatrale; il già citato Thomas Lodge, con il romance pastorale Rosalynde (Rosalinda, 1590), fonte della commedia As you like it di Shakespeare, fornì uno degli esempi migliori di stile eufuistico.

Oltre all'eufuismo si affermò uno stile più semplice e realistico, come nel romanzo picaresco The unfortunate traveller or the life of Jack Wilton (Il viaggiatore sfortunato, ovvero la vita di Jack Wilton, 1594) di Thomas Nashe (1567-1601), autore tra l'altro di alcuni brillanti libelli satirici che prendevano di mira le manie e le superstizioni dell'epoca.

Si ispirò invece a Seneca, di cui fu grande ammiratore, il filosofo Francis Bacon (1561-1626): la prosa dei sermoni, dei trattati, delle traduzioni è caratterizzata da una maggiore vivacità e dalla presenza di frasi brevi con improvvise variazioni di ritmo.

Robert Burton (1577-1640) scrisse un'opera curiosa e interessante, a metà fra la medicina e la psicologia, The anatomy of melancholy (L'anatomia della malinconia, 1621), lavoro ormai lontano dallo spirito medievale ma anche dal successivo metodo scientifico: vi si fondono religione e scienza e vi si alternano stile pedante e colloquiale. Il titolo di Anatomia ebbe largo favore tra gli scrittori inglesi, divenendo metafora per indicare l'analisi di un problema d'attualità; del resto lo stesso Bacon dichiarava che era sua intenzione fare "una diligentissima dissezione e anatomia del mondo".