La poesia e la prosa

Wyatt e Surrey

Gli influssi della poesia italiana sono evidenti in sir Thomas Wyatt e nel conte di Surrey, Henry Howard. Le loro opere vennero pubblicate solo nel 1557 nella famosa raccolta di poeti petrarchisti che porta il nome del suo compilatore, la Tottel's miscellany (La miscellanea di Tottel).

Sir Thomas Wyatt (1503-1542), cortigiano e diplomatico, accusato di essere l'amante di Anna Bolena e per questo perseguito, fu il primo a introdurre in Inghilterra la forma del sonetto petrarchesco, componimento che dall'Italia era passato in Francia e da qui in Inghilterra. Wyatt utilizzò tutta la propria abilità tecnica per modellare l'ispirazione entro quattordici versi ben strutturati da un sistema di pause e collegamenti, ma soprattutto affrontò il problema di restituire gravità e coerenza d'espressione alla poesia inglese dopo un periodo di mutamenti linguistici.

Henry Howard conte di Surrey (1517-1547), decapitato per l'accusa di essere sostenitore dei cattolici, semplificò la forma del sonetto petrarchesco introducendo la cosiddetta forma shakespeariana, o elisabettiana (tre quartine e distico finale) e l'uso del blank verse (il decasillabo non rimato) nel tradurre il II e il IV libro dell'Eneide. Come Wyatt, Surrey cercò di ampliare le potenzialità poetiche dell'inglese con traduzioni e adattamenti dall'italiano e dal latino, ma lo superò per ispirazione e maggiori abilità tecnica e raffinatezza.