William Shakespeare

Le altre opere

Oltre a qualche testo di scarso interesse, le opere non teatrali di Shakespeare sono i due poemi narrativi Venus and Adonis (Venere e Adone, 1593) e The rape of Lucrece (Lucrezia violata, 1594), uno strano poema simbolico The phoenix and the turtle (La fenice e la tartaruga, 1601) e soprattutto la raccolta di 154 Sonnets (Sonetti), probabilmente i migliori mai scritti in lingua inglese. Composti fra il 1592 e il 1600, vennero pubblicati nel 1609 e furono dedicati a un certo Mr W. H., forse identificabile con William Herbert, conte di Pembroke, oppure con Henry Wriothesley, conte di Southampton, entrambi amici e patroni di Shakespeare. La raccolta non si incentra su una donna costantemente invocata e nominata, ma su tre figure: un giovane e biondo aristocratico, una dama bruna e un poeta rivale, tutti dai contorni sfumati e non ben individuabili. Una delle tematiche ricorrenti è quella del trascorrere del tempo, dei suoi effetti sulle persone, sulle relazioni umane e sulle cose. Come già nelle opere teatrali, anche nei sonetti Shakespeare non si pone come un vero innovatore, poiché fa uso di forme preesistenti, ma il suo linguaggio profondamente personale trasforma questi componimenti in qualcosa del tutto nuovo.