comune in provincia di Sondrio (25 km), 262 m s.m., 15,68 km², 11.087 ab. (morbegnesi), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).

Generalità

Cittadina situata allo sbocco della valle del torrente Bitto nella bassa Valtellina, alla sinistra dell'Adda; è compresa nel Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi. È uno dei centri economici più importanti della provincia.

Storia

Nota nel Medioevo come Morsegia, fu a capo del terziere inferiore della Valtellina. Appartenne ai vescovi di Coira e partecipò alla guerra tra Milano e Como (1118-27), sostenendo i ghibellini Rusca contro i guelfi Vitani. Fu borgo fortificato (sec. XIV) e come tale ebbe importanza nelle guerre combattute nei sec. XVI e XVII in Valtellina. Occupata dai Grigioni nel 1512 e temporaneamente da Gian Giacomo Medici di Marignano (1525), ebbe forte impulso dall'apertura (1592) della via Priula, la cosiddetta “via del sale”, che favorì i collegamenti tra la Valtellina e il Bergamasco, possesso dei veneziani. Nel 1797, in seguito all'annessione della Valtellina alla Repubblica Cisalpina, divenne capoluogo del dipartimento dell'Adda e dell'Oglio. Rivestì un ruolo preminente in ambito politico ed economico (artigianato dei famosi tappeti “pezzotti” e lavorazione del ferro e del rame), anche grazie allo sfruttamento dell'energia idraulica fornita dal Bitto.

Arte

L'abitato, tra i più ricchi di opere d'arte della Valtellina, conserva antichi edifici restaurati per lo più nei sec. XVII e XVIII. La tardogotica chiesa di Sant'Antonio, eretta nel sec. XV e ricostruita nel sec. XVI, fu rimaneggiata nel Settecento, ma conserva evidenti tracce dell'edificio originario. L'opera più rappresentativa del barocco valtellinese è la collegiata di San Giovanni Battista, eretta tra il 1680 e il 1714 da Gian Pietro Ligari, autore anche della decorazione dell'interno. Il palazzo Malacrida fu ricostruito nel sec. XVIII da Pietro Solari e dotato di una bel giardino all'italiana a terrazze. Palazzo Gualteroni ospita il Museo Civico di Storia Naturale Valtellinese, con reperti fossili, raccolte mineralogiche e micologiche e un erbario di flora locale.

Economia

L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori alimentare, metallurgico (lastre di acciaio), meccanico, elettrotecnico, edile, dell'abbigliamento, dell'arredamento, della lavorazione del legno (imballaggi) e delle materie plastiche. L'agricoltura è rivolta alla coltivazione di cereali, patate, alberi da frutto e foraggi. L'allevamento bovino e caprino alimenta una vivace attività lattiero-casearia (Morbegno è considerata la capitale dei formaggi valtellinesi: il tipico bitto DOP, lo stracchino della Valtartano e il patalos della val di Mello, formaggio stagionato lasciato affinare nel vino rosso). È inoltre crocevia per le valli Tartano e Masino, meta di escursioni e luoghi di grande interesse naturalistico, e per gli impianti sciistici della Valtellina.

Curiosità e dintorni

In ottobre la cittadina ospita la Mostra del bitto. A breve distanza dall'abitato sorge il santuario dell'Assunta: splendido esempio di costruzione rinascimentale valtellinese eretta tra il 1418 e la fine del sec. XVI e caratterizzata da un tiburio ottagonale e da uno slanciato campanile, presenta sulla facciata un elegante portale scolpito, opera di Tommaso Rodari del 1517; custodisce opere di Gaudenzio Ferrari e Fermo Stella.

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