(Sofija). Capoluogo del distretto omonimo che coincide con l'agglomerato urbano e capitale della Bulgaria, 555 m s.m., 1.138.950 ab. (2005), 1.221.157 ab. l'agglomerato urbano (2005).

Generalità

Situata nella parte più interna del Paese in un'ampia e fertile conca ai piedi del versante settentrionale del massiccio del Vitoša (2290 m) e lambita dal corso del fiume Iskăr, gode di un'eccellente posizione alla convergenza di alcune tra le più importanti direttrici storiche di traffico della Penisola Balcanica, percorse ora da grandi linee ferroviarie. Oltre che sede dei principali organi politici e amministrativi, Sofia è il massimo centro finanziario, economico e culturale del Paese: ospita infatti varie università tra cui l'Università Kliment Ochridski, la più antica della Bulgaria (1888), l'Accademia delle Scienze (1869), la Biblioteca Nazionale Kyrill e Methodius (1878), scuole superiori d'arte, di economia, di medicina, di architettura, un conservatorio musicale e numerosi teatri, biblioteche, gallerie d'arte e musei.

Popolazione e urbanistica

Caduta in grave declino nell'ultimo secolo della dominazione ottomana – dopo un passato splendido di cui però restano poche tracce visibili nella struttura urbana odierna – Sofia aveva solo 20.000 ab. nel 1879 quando divenne capitale della Bulgaria indipendente. Nei sessant'anni successivi la popolazione crebbe di ben 15 volte, fino a raggiungere i 300.00 ab. nel 1939. La crescita successiva, pur con le alterazioni dovute alla seconda guerra mondiale, è stata più regolare; si è però praticamente interrotta alla fine degli anni Ottanta, come in tutto il resto del Paese, quando il progressivo calo del tasso di natalità ha eguagliato la mortalità. Dal 1992 la popolazione è andata lentamente calando, anche se in misura minore rispetto alla Bulgaria nel suo complesso grazie al persistere della tendenza all'urbanizzazione. Nella sua crescita, Sofia ha inglobato tre cittadine adiacenti, Bankya, Novi Iskar e Buhovo, all'interno del suo territorio. Lo sviluppo urbano è stato più “pensato” di quello di altre capitali: sia nel primo periodo dell'indipendenza, quando le esigenze rappresentative e di prestigio nazionale poterono facilmente imporsi in una città che era ridotta a poco più di un villaggio e doveva essere ricostruita quasi da zero; sia nei 45 anni del regime comunista, che volle una crescita urbana attentamente pianificata con criteri moderni. La struttura urbana è quindi regolare, con ampi spazi verdi tra gli edifici, strade larghe e rettilinee, quartieri costruiti con razionalità e ben collegati. Dopo il 1989 e per parecchi anni ogni idea di pianificazione o anche solo regolamentazione delle aree è stata abbandonata: la speculazione edilizia ha potuto rapidamente dilagare occupando molti spazi liberi e togliendo alla città molto verde.

Storia

Di origine tracia e abitata fin dal sec. VIII a. C. (tanto da essere considerata la seconda capitale più antica d'Europa) col nome di Serdica (dalle tribù che popolavano la zona, i Serdi), fu occupata nel 29 a. C. dai Romani che la denominarono Ulpia Serdica e la fortificarono, erigendola, sotto Aureliano, a capoluogo della Dacia mediterranea. Devastata da Attila intorno al 450, fu ricostruita da Giustiniano con il nuovo nome di Triadiza. Nel sec. IX divenne la città principale dei Bulgari con il nome di Sredets e vi risiedette il loro capo, Krum Khān. Ripresa dai Bizantini, ricevette il nome greco di Sofia nel 1376, poco prima che i Turchi se ne impadronissero nel 1382, per farne la capitale della provincia della Rumelia e tenerla senza interruzione, in uno stato di crescente decadenza, fino al 1878, quando fu liberata dai russi che ne fecero la capitale della Bulgaria indipendente. Bombardata dalle forze anglo-americane durante la seconda guerra mondiale, nel 1944 la città venne occupata dall'esercito sovietico, che rovesciò il governo bulgaro filo-tedesco.

Arte

L'antica città romana, a pianta regolare, occupava la parte centrale della città moderna. È stata portata alla luce parte del foro con edifici pubblici (tra cui il bouleuterion) e si conoscono anche tratti delle mura (costruite da Marco Aurelio), il tempio di Serapide, le terme, numerose tombe a camera. Il Museo Archeologico, il maggiore della Bulgaria, ha sede in un'antica moschea (fondata nel 1494) e ospita reperti che provengono da tutta l'area bulgara, dall'età preistorica all'epoca tracia e al periodo romano. Da un edificio termale romano del sec. III venne ricavata nel sec. V la chiesa di San Giorgio, che conserva all'interno notevoli affreschi (sec. XII-XIV); interessante soprattutto il Cristo con gli Evangelisti della cupola. Altre due chiese antiche, di piccole dimensioni (sec. IV-V), sorgono presso la basilica di Santa Sofia, fondata da Giustiniano nel sec. VI e trasformata nel sec. VIII. Al periodo turco risalgono alcune moschee, fra cui è notevole quella realizzata dall'architetto Ḥāggī Mimar Sinān nel sec. XVI. La città ha comunque conosciuto il suo maggior sviluppo a iniziare dalla fine del sec. XIX e ha pertanto un aspetto prevalentemente moderno. Degna di menzione è la cattedrale dedicata ad Aleksandr Nevskij, in memoria dei caduti russi della guerra russo-turca del 1877-78.

Teatro

A Sofia si cominciò a fare teatro solo dopo il raggiungimento dell'indipendenza: il primo edificio permanente, in legno, fu l'Osnova, eretto nel 1888 e gestito da una compagnia di ex filodrammatici proveniente da Plovdiv. Nel 1892 si staccò un gruppo di attori che fondò il Teatro Lacrima e Riso, divenuto nel 1907 il Teatro Nazionale Bulgaro, tuttora la massima scena cittadina che ebbe particolare rilievo negli anni tra le due guerre. Allora andò a dirigerlo N. Massalitinov, già collaboratore di Stanislavskij a Mosca, che aprì anche una scuola di recitazione. Nello stesso periodo sorsero altre sale, tra le quali particolarmente importante è l'Opera Nazionale Statale (1922) che istituzionalizzò il teatro lirico sino ad allora affidato all'iniziativa privata. Con la costituzione della Repubblica popolare, ai due teatri statali e al teatro musicale destinato all'operetta si sono aggiunte varie altre scene.

Economia

Lo sviluppo industriale di Sofia data dalla fine del sec. XIX con l'inizio dello sfruttamento dei vicini giacimenti di carbone di Pernik; nel periodo del regime comunista l'industrializzazione della capitale e della sua area circostante fu particolarmente spinta, grazie anche alla larga disponibilità di energia elettrica fornita dal massiccio del Rila; dopo la caduta del regime sovietico nel 1989 le scelte sono cambiate e la tendenza si è invertita, al punto che nel 2005 la maggior parte della popolazione occupata è impiegata nel settore terziario. Cionostante l'industria è ancora molto presente e attiva nei settori metalmeccanico, siderurgico (da Sofia viene il 70% della produzione siderurgica nazionale), elettrotecnico, alimentare, tessile, chimico, conciario, elettronico, grafico-editoriale, del tabacco, della carta e del legno. Un'altra importante risorsa economica della città è costituita dal turismo, grazie al clima relat. mite e alla presenza, nelle vicinanze, di alcune stazioni termali note fin dall'antichità. La disoccupazione in città è più bassa che nel resto del Paese (3,4% nel 2002). Sofia è servita da una moderna rete di trasporti urbani, compresa una metropolitana sotterranea, e da un aeroporto internazionale situato a E della città.

Curiosità

A Sofia si svolgono ogni anno un Festival Nazionale di Teatro con la partecipazione di vari teatri bulgari e dal 1996 un Festival Cinematografico Internazionale. A partire dall'ultima settimana di maggio hanno luogo le Settimane Musicali di Sofia, dedicate alla musica lirica, sinfonica e da camera.

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