totemìsmo

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sm. [sec. XX; da totem]. Negli studi storici e religiosi, sistema di rapporti che gli individui di molte popolazioni primitive ritengono di avere con il loro totem. § Vera e propria categoria, negli studi storici, religiosi ed etnologici, della quale ci si servì per spiegare ogni fatto delle culture più disparate che avesse a che fare con un supposto culto totemico, soprattutto quando si trattava di animali comunque venerati o messi in relazione con qualche dio o entità extraumana (tra l'altro si cercò di spiegare persino il teriomorfismo della religione egiziana con la categoria totemica); il totemismo fu considerato una forma di religione primitiva e inserito nella scala dell'evoluzione religiosa concepita dall'antropologia britannica dopo l'animismo e prima del politeismo. In quanto alla sua definizione, fu visto sostanzialmente come “adorazione della natura” (Lubbock). Furono specificati o individuati tipi particolari di totemismo: fu detto totemismo sessuale quello che, in uno stesso gruppo umano, mette i maschi in rapporto con un determinato totem e le femmine con un altro; totemismo individuale (o nagualismo, dal termine messicano nagual) quello in cui ogni individuo ha il suo totem personale. Ma al di là delle classificazioni astratte, lo studio concreto dei fatti portava a un ridimensionamento della congettura originaria man mano che a una definizione filosofica del totemismo si veniva sostituendo, più scientificamente, una definizione culturale (ossia relativizzata a una cultura o alla cultura come funzione e non come idea assoluta). Su questa via già si poneva J. Frazer (all'inizio del sec. XX) quando rilevava il rapporto tra totemismo ed exogamia, cioè quel sistema di relazioni sociali che vieta in molte comunità primitive (soprattutto australiane) il matrimonio tra individui appartenenti a un gruppo facente capo a uno stesso totem. E, d'altro lato, la scuola sociologica francese (E. Durkheim) trovava nello studio del materiale definito “totemico” la teorizzazione, in chiave religiosa, del corpo sociale: dai culti totemici comunitari alla concezione di una società superordinata, quasi una potenza autonoma rispetto ai suoi membri. Il totemismo, come categoria, venne negato dall'antropologia strutturale di C. Lévi-Strauss, che lo considera solo per la sua capacità di classificare, grazie al rapporto di denominazione, un determinato gruppo umano, distinguendolo da altri e al contempo mettendolo in relazione col mondo e, conseguentemente, anche con gli altri gruppi umani. In tal modo l'uomo si pone come oggetto la natura e la fa propria (la trasforma in cultura) organizzandone gli elementi (animali e piante soprattutto: le specie viventi, ma anche astri, pianeti, ecc., a cui si attribuisce una funzionale “vitalità”) mediante la loro classificazione per specie e l'introduzione in un preciso sistema di rapporti, cioè l'uomo mette in relazione se stesso con il mondo, ormai acquisito come sistema, servendosi, per orientarsi, degli elementi già classificati e fissando con essi quel rapporto definito spesso ancora oggi “totemico” in quanto sostenuto dai culti indirizzati al totem. In seguito alle ricerche condotte tra i gruppi etnici che adottavano o adottano il totemismo, questo appare un sistema complesso nel quale intervengono fattori classificatori, economici e culturali: con il proprio totem il gruppo non solo individua se stesso ma tende ad affermare la supremazia della sua stirpe, ne definisce la posizione sociale, le proprietà e le prerogative anche nell'ambito di una medesima popolazione formata da clan totemici. Ciò conferma in parte le tesi di Lévi-Strauss, ampliandole però alla sfera dei rapporti socio-economici: sia all'interno dei singoli gruppi individuati da uno stesso totem (spesso considerato “fondatore” del clan), sia fra quelli appartenenti a una stessa popolazione che ha le medesime usanze, sia fra gruppi totemici e altri non totemici presenti nel medesimo territorio, in cui queste genti dedite alla caccia e/o alla raccolta vivono allo stato di nomadi.

Bibliografia

R. e C. Makarius, L'origine de l'exogamie et du totemisme, Parigi, 1961; E. Leach e Altri, The Structural Study of Myth and Totemism, Londra, 1967; C. Lévy-Strauss, Il totemismo oggi, Milano, 1991.

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