Giambattista Tiepolo

Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770) fu uno dei principali protagonisti della pittura settecentesca: egli manifestò la tendenza a staccarsi dal filone della tradizione barocca, a cui tuttavia per formazione apparteneva, sia per la potenza dell'invenzione compositiva e chiaroscurale a gruppi staccati e fortemente contrastati, sia per le fantastiche suggestioni spaziali.

Figlio della grande tradizione veneta cinquecentesca, rivelò il proprio orientamento stilistico fin dalle prime opere di spicco, dal Passaggio del Mar Rosso alla Gloria di S. Teresa ai Carmelitani di Venezia, dalla Madonna del Carmelo (Milano, Brera) alle Quattro scene mitologiche delle Gallerie dell'Accademia a Venezia (1720-22). Tiepolo affrontò le prime prove di quell'imponente opera di affrescatore che costituisce la parte più scenografica della sua attività con la decorazione di Palazzo Sandi-Porto a Venezia (1724-25) e con gli affreschi nella cattedrale e nel palazzo vescovile di Udine (1726-28).

Già qui il suo stile, purificato d'ogni pesantezza barocca, si avvale di un colore schiarito, che tuttavia conserva forti risalti tonali e stacchi di colore netti e improvvisi, per creare fantastici spazi scenografici in cui le immagini si affacciano prepotenti in primo piano, o vengono risucchiate nelle vaste chiarità dei fondi, ormai liberate dal compito di simulare una realtà credibile a favore di una pittura illusoria e delle atmosfere rarefatte, quasi surreali.

 

Un'inesauribile creatività

Famoso oltre i confini dello Stato veneziano, ricevette commissioni a Milano e in Lombardia, quali i cicli decorativi per i palazzi milanesi Archinto (1731, distrutto nel 1943), Dugnani già Casati (1731), Clerici (1740, con la fantastica Corsa del carro del Sole) e per la Cappella Colleoni a Bergamo (1732-33). Le opere di decorazione, le pale d'altare, le tele mitologiche e storiche si susseguirono senza interruzione in questi anni in cui la creatività dell'artista appare inesauribile e indirizzata a un continuo affinamento stilistico fino a raggiungere quel tono d'irreale e sublime malinconia che è massima espressione della cultura figurativa settecentesca. Il soffitto per S. Maria dei Gesuati a Venezia (1737-39), i dipinti per la Scuola dei Carmini (1740-44), quelli per Palazzo Labia con Storie di Antonio e Cleopatra (1747-50) ne costituiscono altrettante tappe. Nel 1750 Tiepolo si recò a Würzburg per la decorazione della residenza del principe-vescovo (1751-53). Al ritorno risalgono la decorazione della Villa Valmarana ai Nani, presso Vicenza, la Gloria della famiglia Pisani nella Villa Pisani di Stra (1761) e il ciclo decorativo per Palazzo Rezzonico a Venezia. L'ultima fase dell'attività di Tiepolo si svolse a Madrid, dove realizzò gli affreschi della Glora della Spagna nella Sala del Trono (1765) e una serie di sette pale per Aranjez (1770), la sua ultima opera.

Oltre che massimo decoratore del Settecento, fu anche disegnatore e incisore abilissimo.