L'ambiente economico dell'impresa

I confini dell'impresa sono definiti dalla sua struttura giuridica e dal raggio di influenza delle decisioni dell'organo del governo economico. Si tratta di confini mobili, che possono essere fatti avanzare o arretrare dal governo economico dell'impresa mediante la variazione delle dimensioni aziendali, scelte di integrazione verticale o orizzontale, di outsourcing e di internazionalizzazione. Al di là dei confini dell'impresa si estende il suo ambiente, costituito principalmente, anche se non esclusivamente, di relazioni economiche di mercato.

Il settore e il mercato

Il mercato è il luogo di incontro della domanda e dell'offerta di beni e servizi, dove si formano i prezzi e avvengono gli scambi. La situazione di competitività in cui vengono a trovarsi i vari protagonisti del mercato può determinare il prevalere di uno o dell'altro di essi nella ricerca del massimo vantaggio. Nel sistema capitalistico è in ogni caso affidato al mercato libero e al sistema dei prezzi il compito di coordinare le decisioni di produttori e consumatori, e quindi di presiedere all'ottima allocazione delle risorse, cioè alla massima efficienza del loro impiego.

Ci sono imprese che producono esclusivamente per altre imprese, e imprese che producono prevalentemente o esclusivamente per il consumatore finale. (Nell'ambito dell'e-business si distinguono imprese B2B, business to business, e imprese B2C, business to consumer.)

Dal mercato dei beni e dei servizi si distinguono il mercato monetario, in cui oggetto di contrattazione sono i prestiti in moneta a breve scadenza, e quello finanziario (o dei capitali), in cui i fondi aperti e domandati sono a lungo termine (azioni e obbligazioni negoziate nel cosiddetto mercato mobiliare).

Ogni impresa, comunque, opera su diversi mercati, sui quali tratta beni diversi: i mercati delle materie prime, dei beni intermedi, dei servizi produttivi, del credito e dell'intermediazione finanziaria.

D'altra parte, uno stesso bene può essere negoziato in mercati diversi, distinti, per esempio, per area geografica (mercato interno, nazionale o regionale; altri mercati nazionali o internazionali), per volumi scambiati (all'ingrosso, al dettaglio) ecc.

Le attività svolte dalle imprese sono classificate in settori e sottosettori in base a criteri in larga misura convenzionali adottati dagli istituti di statistica nazionali e internazionali.

La nozione di settore assume un significato più pregnante se riferita al contesto competitivo. In questa accezione si considerano i settori come insiemi di aziende che, servendosi della stessa tecnologia, producono beni omogenei rivolti agli stessi clienti potenziali. Ogni settore, da questo punto di vista, è anche un mercato.

Si noti, infine, che molte relazioni delle imprese con il mondo esterno non sono univoche. Con i fornitori e con i clienti le imprese instaurano essenzialmente rapporti di scambio, ma, nella misura in cui fornitori e clienti sono partner dotati di potere di mercato, essi possono competere con l'impresa nell'appropriarsi del margine di profitto e, in questo senso, sono anche concorrenti.

D'altra parte, le relazioni di tipo competitivo nei confronti dei concorrenti non escludono accordi parziali, scambi, creazione di infrastrutture comuni (come avviene, per esempio, nell'ambito dei distretti industriali).