Il periodo "middle English" (XI-XV secolo)

Gower, Langland, Wyclif

Accanto a Geoffrey Chaucer, nella seconda metà del XIV secolo gli autori di un certo valore furono John Gower, William Langland e John Wyclif, tra i primi inoltre a firmare i propri scritti. Continuarono però anche le opere anonime: tra queste sono da segnalare in particolare i poemetti Patience (Pazienza) e Cleanness (Purezza) e soprattutto il poema in forma di visione The pearl (La perla, 1375), un'elegia di circa 1200 versi in cui l'anonimo poeta immagina di addormentarsi sotto un albero, una mattina d'estate, e di fare un sogno: egli piange la perdita della figlia di soli due anni, la sua "preziosa perla senza macchia", con profonda commozione e notevole perizia tecnica. I tre poemetti, insieme al romance Galvano e il cavaliere verde, documentano quella rinascita dell'allitterazione del XIV secolo che riprendeva il verso delle origini anglosassoni, probabilmente mai abbandonato, perlomeno nel nord dell'Inghilterra, dai tempi del Beowulf. Nella prosa, oltre agli scritti religiosi di John Wyclif, l'unica opera notevole scritta nella seconda metà del XIV secolo fu The travels of Sir John Mandeville (I viaggi di Sir John Mandeville, 1366-1371), un racconto divertente dei viaggi immaginari di un cavaliere nell'Oriente delle meraviglie. Ispirata da diverse fonti, e scritta originariamente in francese da un certo John of Burgundy, l'opera fu poi tradotta in inglese.

John Gower

Definito dal contemporaneo Chaucer "il moralista", per spiritualità e profonda cultura, John Gower (circa 1330-1408), benché oggi oscurato da Chaucer, fu un autore molto letto e molto popolare ai suoi tempi. Scrisse numerose opere in latino, francese e inglese, fra le quali si segnalano tre componimenti: Speculum meditantis, una sorta di manuale, in francese, dei peccati e dei peccatori in cui l'autore sottolinea la centralità del vizio nella vita dell'uomo a causa della sua natura corrotta; Vox clamantis, in latino, che descrive la corruzione imperante in quei tempi e la rivolta dei contadini del 1381; Confessio amantis (circa 1390), in inglese, una raccolta di novelle sull'amore ispirate da fonti medievali e classiche e inserite in una cornice. A differenza di Chaucer, Gower è il fedele specchio della mentalità dei suoi tempi e non possiede la vivacità artistica e la vena umoristica del suo contemporaneo. Benché non sia un grande poeta, è tuttavia preoccupato per il mondo che lo circonda e per questo lancia ai contemporanei un messaggio di riforma, per quanto sempre all'interno dell'ordine stabilito.

William Langland

William Langland (circa 1332-circa 1400), benedettino, sagrestano e scrivano pubblico a Londra, è considerato l'autore di Piers plowman (Pietro l'aratore, in tre versioni del 1362, 1377 e 1392-98), uno dei componimenti più appassionati del Medioevo. L'opera, composta in antico metro allitterativo, è un poema allegorico di protesta sociale contro la corruzione delle gerarchie più alte della Chiesa e dello Stato, che ritrae le sofferenze dei poveri; il poeta appare sinceramente preoccupato per la situazione morale e sociale dell'Inghilterra e affida a Pietro l'aratore, allegorica personificazione di Cristo, il compito di indicare la giusta via per raggiungere la Verità.

John Wyclif

Rappresentante più importante della prosa religiosa, il riformatore John Wyclif (circa 1328-1384) viene ricordato per una serie di sermoni e trattati e per una traduzione in inglese della Bibbia, completata dai suoi seguaci. Anche nel suo caso i meriti derivanti dall'impegno sociale e dai tentativi di promuovere una riforma ecclesiastica superano ampiamente i meriti letterari.