Il periodo "middle English" (XI-XV secolo)

Il tardo Medioevo

Verso la fine del Medioevo la letteratura cortese è ormai nella sua fase discendente; sono invece vitali le composizioni satiriche su argomenti politici e d'attualità e gli scritti moralistici, didattici e religiosi. Il periodo, sostanzialmente di transizione e trasformazione, registra un notevole aumento della cultura negli ambienti laici e l'ascesa della cosiddetta classe media (middle class), ma nessun autore risulta in grado di eguagliare la grandezza di Geoffrey Chaucer nel fondere la tradizione cortese con quella borghese.

La poesia e la prosa

Nel Quattrocento, dopo la morte di Chaucer, e anche nei primi anni del Cinquecento, la scena letteraria inglese non presentava grandi individualità, non emersero aspetti innovativi e si continuarono a sviluppare temi e tipologie del secolo precedente.

In poesia nessuno dei numerosi imitatori di Chaucer, tra i quali si segnalano Thomas Hoccleve (1368-circa 1430) e il monaco benedettino John Lydgate (circa 1370-circa 1450), rivelò la vena ispirata, la comprensione degli uomini e l'abilità tecnica del maestro. Oltre alla poesia satirica su argomenti d'attualità e di politica il cui miglior rappresentante fu John Skelton (circa 1460-1529), il precettore del futuro Enrico VIII, generi ricorrenti furono la lirica religiosa e la letteratura didattica e moralistica. La tematica cortese era ormai sentita come lontana.

Nella prosa, l'unica opera di un certo valore fu il popolarissimo Le morte Darthur (La morte di Artù, 1470) di Sir Thomas Malory (?-1471), che, raccogliendo il corpus principale delle leggende arturiane, per la prosa scorrevole e libera da intenti allegorici segnò il passaggio dalla narrativa medievale a quella moderna e servì d'ispirazione per molti scrittori posteriori. Evento significativo del secolo fu l'introduzione della stampa in Inghilterra (1476) da parte di William Caxton (1422-1491): nel suo tentativo di raffinare e innalzare il livello della lingua inglese, egli effettuò una serie di traduzioni dal francese, dal fiammingo, dal latino; pubblicò anche la seconda edizione dei Canterbury tales di Chaucer.