Foraminìferi

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Zoologia

sm. pl. [sec. XIX; dal latino forāmen-ínis, forame+-fero]. Ordine (Foraminiferida) di Protozoi Sarcodini della classe dei Rizopodi comprendente specie che vivono quasi esclusivamente in mare, sui fondi oceanici o, più di rado, sospesi in acque pelagiche. I Foraminìferi posseggono un guscio (nicchio) di forma e struttura assai variabili, le cui dimensioni da pochi μ possono arrivare a parecchi mm; solitamente calcarei, i gusci possono anche essere silicei o risultare costituiti da materiali estranei (grani di sabbia, spicole di spugna) cementati con gelatine o pseudochitina. In quanto alla forma, vi sono specie monotalamiche, il cui nicchio presenta un'unica camera da cui si dipartono dei rami, oppure hanno un corpo di forma tubolare. Le specie politalamiche, invece, hanno un guscio costituito da una camera centrale, detta proloculo, cui ne seguono parecchie altre disposte a spirale più o meno stretta. Tutte le specie di Foraminìferi presentano un caratteristico dimorfismo, possedendo una forma macrosferica (con grande proloculo) di modeste dimensioni e una forma microsferica (con piccolo proloculo) di dimensioni maggiori. Ciò va riferito al particolare ciclo biologico di questi protozoi, comportante un'alternanza di generazioni, per cui le forme microsferiche, diploidi per frammentazione del proprio nucleo, danno luogo a tanti piccoli individui ameboidi che abbandonano il corpo del genitore, costruendosi ognuno un guscio macrosferico. Questi hanno corredo cromosomicoaploide. Gli individui macrosferici, a loro volta, danno origine a minuscoli elementi flagellati i quali, unendosi a due a due, costituiscono un nuovo individuo, di tipo microsferico. I Foraminìferi hanno dunque un ciclo biologico aplodiplobionte, caso unico fra Protozoi. I Foraminìferi sono caratterizzati dal possedere pseudopodi sottilissimi e ramificati, i quali si anastomizzano costituendo una sorta di rete tutt'intorno all'animale (reticulopodi). Gli pseudopodi escono attraverso un'unica apertura del guscio oppure attraverso i numerosi pori che lo perforano. Gli pseudopodi servono alla cattura del cibo, rappresentato da diatomee e da altre prede di dimensioni relativamente notevoli. I Foraminìferi comprendono circa 50 famiglie e oltre 15.000 specie. Fra i generi principali Psammosphaera, Reophax, Pyrgo, Triloculina, Elphidium, Globigerina, Planorbulina.

Paleontologia

Fra i Protozoi, i Foraminìferi sono i più diffusi allo stato fossile grazie al loro guscio che ha permesso una buona fossilizzazione. A volte la loro abbondanza è tale da dar luogo, con l'accumulo dei loro scheletri, a veri e propri ammassi rocciosi che conservano ben evidenti nel loro interno le tracce degli organismi che li hanno originati. Questo rende i Foraminìferi molto importanti per la paleontologia: infatti questi organismi sono molto sensibili alle caratteristiche dell'ambiente, per cui ciascuna specie risulta legata a un particolare habitat; ne risulta che i Foraminìferi possono fornire, tramite le comparazioni con le specie viventi, indicazioni preziose per la ricostruzione degli antichi ambienti. Inoltre, il gran numero di forme caratteristiche per ciascuna epoca geologica fa sì che i Foraminìferi vengano utilizzati per la datazione relativa delle rocce. Gran parte dei Foraminìferi conosciuti allo stato fossile non supera generalmente qualche millimetro di lunghezza; oltre a queste specie, molte delle quali sono ancor oggi viventi, esistono gruppi estinti i cui individui raggiungevano dimensioni eccezionali, superando a volte i 10-15 cm. Si tratta dei macroforaminiferi, che caratterizzarono diverse epoche della storia della Terra e che presentano una struttura del guscio assai complessa: fra questi sono da ricordare i Fusulinidi del Carbonifero e del Permiano, le Nummulitidi e le Ortofragmine dell'Eocene, le Orbotoliti, le Orbitoidi e le Orbitoline.

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