Amy Winehouse e il Club 27: la leggenda maledetta del rock

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Tra il 1969 e il 1971 una serie di morti improvvise scosse il mondo della musica: Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e poi Jim Morrison, il frontman dei The Doors. Avevano tutti 27 anni.

Viene chiamato Club 27, è un circolo piuttosto esclusivo, ma in cui pochissimi vogliono entrare. Si tratta di un'espressione giornalistica per raggruppare tutti i musicisti morti a 27 anni. L'espressione è nata nel 1994, in seguito al suicidio di Kurt Cobain, messo poi in relazione con quello di altre stelle della musica internazionale come Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison.

Questi nomi sono tutti accomunati dalla ricorrenza anagrafica di essere morti  a 27 anni tra il 1969 e il 1971 in tragiche circostanze in cui, in un modo o nell'altro, la droga ha giocato un ruolo importante. A questa macabra serie il 23 luglio 2011 si è unita anche Amy Winehouse.

Amy Winehouse

Disturbi alimentari, problemi con l'alcol, un matrimonio distruttivo, tossicodipendenza, performance sempre più scadenti dopo alcuni successi strepitosi nelle vendite e dal vivo. La parabola di Amy Winehouse è stata ripidissima. La sua ultima esibizione è quella del 20 luglio 2011, all'iTunes Festival di Londra, in cui si è esibita con Dionne Bromfield. Tre giorni dopo è stata trovata morta nel letto di casa sua, a Camden Square. 

Solo il 27 ottobre dello stesso anno gli esami tossicologici hanno rivelato la presenza di alcol nel sangue cinque volte superiore al limite consentito per la guida. È stato poi reso noto che la morte è stata causata da uno shock chiamato stop and go, ovvero dall'assunzione di una massiccia dose di alcol dopo un lungo periodo di astinenza.

Robert Johnson

Il primo appartenente al Club 27 in realtà è morto molti decenni prima, il 16 agosto 1938. Si tratta di Robert Johnson, il bluesman diventato famoso grazie alla leggenda secondo il quale avrebbe venduto l'anima al diavolo. Questo artista straordinario ha influenzato cantautori del calibro di Muddy Waters, Bob Dylan, Rolling Stones ed Eric Clapton, senza dimenticare un altro membro del Club 27, Jimi Hendrix. 

Pare che Robert Leroy Johnson sia morto misteriosamente a Greenwood. La leggenda è stata alimentata nel tempo dal fatto che, nonostante fosse un musicista autodidatta, Johnson è stato capace di acquisire una grande tecnica chitarristica basata sul fingerpicking, oltre al fatto che i suoi testi hanno spesso citato spettri e demoni. Sembra che dopo la morte della moglie Virginia Travis Johnson sia scomparso per un anno, per poi tornare dotato di una bravura eccezionale. C'è chi ha parlato di un incontro con un uomo nero, chi di un bluesman, tale Ike Zimmerman, che gli avrebbe svelato i misteri della musica. L'unica certezza biografica su Johnson, tramandata negli anni, è la sua abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe.

Brian Jones

Nel Club 27 c'è un sottogruppo chiamato J27, che raggruppa una "élite" di questi sfortunati artisti. Si tratta di quattro cantanti e musicisti il cui nome o cognome inizia per J. Il primo a dare il via a questo sottogruppo è Brian Jones, leggendario musicista che ha dato vita ai Rolling Stones. È morto il 3 luglio 1969 in circostanze misteriose, annegando nella propria piscina dopo aver assunto dosi massicce di alcol e droghe. 

Tuttavia, per anni si è parlato di questo decesso come di un più probabile omicidio. Sta di fatto che Jones ha costruito il mito degli Stones, inventandone persino il nome durante una chiacchierata al telefono con il direttore di un locale, scomparendo prima di vederne il compimento più completo. Anche lui aveva solo 27 anni.

Jimi Hendrix

Jimi Hendrix morte

Sulla morte di Jimi Hendrix si discute ancora. Esperti e biografi dibattono sulle reali cause della sua morte. Mentre la narrazione collettiva ha per anni portato avanti la teoria di una morte per overdose, alcuni studiosi hanno fatto chiarezza su ciò che è realmente accaduto.

Secondo Enzo Gentile e Roberto Crema, autori di The Story of Life. Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix (Baldini+Castoldi), «per 50 anni è stato venduto come un morto per droga. Ma l'autopsia ha messo in evidenza che non c'erano segni di aghi o altro: il decesso fu riconducibile a un eccesso di barbiturici e a un bicchiere di vino rosso, che provocarono il conato di vomito che l'ha strozzato». Medici e paramedici, arrivati presso l'abitazione del musicista, chiamati da Monika Dannemann, sottovalutarono la situazione, ignorando anche l'identità del paziente. Anche Hendrix aveva solo 27 anni.

Janis Joplin

Janis Joplin morte

Janis Joplin è stata la prima donna a far parte del Club 27. La sua voce straordinaria e il grande successo di folla e pubblico che la seguiva ovunque, non sono bastati a riempire il vuoto che l'ha spinta a rifugiarsi nelle droghe. Emarginata da ragazzina a causa della sua scarsa avvenenza, Joplin ha trascorso la vita alla ricerca di approvazione da parte degli altri, stordendosi davanti alla sua assenza. 

Joplin è morta il 4 ottobre 1970, a 27 anni, nella sua stanza d’albergo a Los Angeles, pochi giorni dopo Jimi, di cui pare sia stata anche l’amante. La sua vita è stata stroncata da un'overdose di eroina. È stata trovata 18 ore dopo il decesso con il viso riverso sul pavimento, con fuoriuscite di sangue, ormai coagulato, dal naso e dalla bocca: il corpo era incuneato fra il comodino e il letto e da ciò se ne è dedotta la mancanza di qualsiasi riflesso teso a evitare l'ostacolo.

Jim Morrison

Jim Morrison morte

Tra gli artisti del J27 c'è anche Jim Morrison. Il leggendario leader dei Doors è stato trovato morto a Parigi il 3 luglio 1971 (due anni dopo Jones), immerso nella vasca da bagno della casa parigina, in cui viveva con il suo grande amore, Pamela. È stata proprio Pam a trovarlo e a dare l'allarme, anche se sul suo decesso aleggia ancora il più fitto mistero. Infatti, non è mai stata eseguita alcuna autopsia sul suo corpo.

Restano però diverse teorie. C'è chi ha parlato di overdose, chi di arresto cardiaco, chi di un mix mortale di droga e alcol. Sta di fatto che il corpo esanime e livido del cantante è stato trovato immerso nella vasca da bagno, esaminato frettolosamente e dichiarato morto per infarto e relativo arresto cardiaco. Alcuni sostengono, addirittura ancor oggi, che Jim Morrison non sia nemmeno morto, ma che abbia inscenato la sua scomparsa per sottrarsi alla pressione della popolarità.

Kurt Kobain

Kurt Kobain morte

Un altro illustre membro del Club 27 è Cobain, leader dei Nirvana, morto a Seattle il 5 aprile 1994. In lotta con la dipendenza da eroina e le pressione dei media, ha tentato di disintossicarsi una prima volta nel 1992. Le aspettative lo hanno tormentato per tutta la vita. È andato in overdose una prima volta nel 1993 a causa di un'iniezione di naxolone. A salvarlo è stata Courtney Love, non una, ma due volte. 

A nulla è servito il programma di riabilitazione da cui si è allontanato quasi subito prima di morire nella sua casa, a Seattle, ucciso da un colpo di fucile. Prima di suicidarsi, Cobain ha scritto una lettera d'addio indirizzata all'amico immaginario d'infanzia Boddah, raccontando il suo malessere. Ma subito dopo l'annuncio della morte del cantante, lo scetticismo dilaga. Ancora oggi proseguono le indagini che vorrebbero far luce su discordanze di calligrafia nel messaggio di addio del cantante e che respingono l'idea di un suicidio, sostenendo invece quella di omicidio.

Club 27: artisti minori

A questi nomi famosi della musica internazionale negli anni se ne sono aggiunti altri. Tra questi c'è Kristen Pfaff, bassista delle Hole scomparsa pochi mesi dopo Kurt Cobain per un'overdose da eroina, il 16 giugno 1994. Jeremy Michael Ward, leader dei De Facto e co-fondatore dei Mars Volta, ha perso la vita per overdose mentre si trovava a Los Angeles, il 25 maggio 2003. 

Il leader della boy band Shinee Kim Jong-hyun si è suicidato il 18 dicembre 2017 inalando del fumo. È stato trovato morto a Seul. Infine, il 19 gennaio 2018 il mondo apprendeva la notizia della morte di Fredo Santana (pseudonimo di Derrick Coleman), rapper americano morto per un arresto cardiaco. L'artista aveva un quadro clinico molto compromesso e soffriva di epilessia.

 

Stefania Leo

 

Foto: LaPresse