Girótti, Màssimo

attore italiano (Mogliano, Macerata, 1918-Roma 2003). Protagonista di Ossessione (1943) di L. Visconti, proseguì nel dopoguerra una carriera legata al neorealismo, in film di G. De Santis (da Caccia tragica, 1948, a La strada lunga un anno, 1959), P. Germi (In nome della legge, 1949), M. Antonioni (Cronaca di un amore, 1950). Ritornò con Visconti in Senso (1954) e, più volte, sulle scene in lavori di Sherwood, Caldwell, Strindberg, Kingsley. Per il cinema ha interpretato poi, tra gli altri, Teorema (1968) di Pasolini, Ultimo tango a Parigi (1972) di Bertolucci, L'Agnese va a morire (1976) di Montaldo, Interno berlinese (1985) di Cavani, Rebus (1989) di Guglielmi, Il Mostro (1994) di R. Benigni. Da ricordare le interpretazioni per il teatro (La Bohème, messa in scena da L. Comencini nel 1987) e per la televisione, tra cui Quo Vadis (1985), per la regia di F. Rossi e Luchino Visconti (1999), un film-documentario sulla vita del regista lombardo diretto da C. Lizzani. Nel 2003 è uscito l'ultimo film da lui interpretato: La finestra di fronte di F. Ozpetek, per la cui interpretazione ha ricevuto, postumo, il David di Donatello.

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