Generalità

agg. e sm. (pl. m. -ci) [sec. XIX; meso-+-zoico]. Era geologica (era mesozoica o Secondario) così denominata per i caratteri della flora e della fauna intermedi tra quelli dell'era precedente, il Paleozoico, e di quella seguente, il Neozoico. Per l'eccezionale sviluppo dei Rettili è detta anche era dei Rettili, e per la diffusione nell'ambiente marino degli Ammonoideidelle ammoniti. Sia le ammoniti sia i grandi rettili si sono bruscamente estinti al termine del Mesozoico e questo fenomeno, che ha coinvolto anche altri gruppi di notevole significato stratigrafico come Belemnitidi, Rudiste, Orbitoline, Globotruncane, ecc., non ha trovato ancora un'esauriente interpretazione. Il Mesozoico abbraccia un intervallo di tempo da 120 a 150 milioni di anni, secondo le scale cronologiche adottate, suddiviso in tre periodi, Trias, Giurassico e Cretaceo, le cui durate sarebbero rispettivamente di 40, 45 e 65 milioni di anni, comprese tra 220 e 70 milioni di anni fa secondo Kulp e di 30, 25 e 69 milioni di anni, comprese tra 182 e 58 milioni di anni fa secondo Holmes. Il limite inferiore del Mesozoico coincide all'incirca con la discordanza tettonica legata all'orogenesi ercinica: considerando però che l'orogenesi è stata più precoce in talune zone rispetto ad altre, alcuni studiosi distinguono un Permo-Trias, laddove il passaggio tra Paleozoico e Mesozoico è tranquillo o appena segnato da una debole discordanza connessa con una fase tardiva, la palatina, come nell'Europa occidentale, e un Permo-Carbonifero, dove invece la discordanza a cavallo tra le due ere è ben evidente, come nella regione degli Urali. Nel Mesozoico si possono distinguere due complessi continentali. Il primo comprende il continente nord-atlantico e quello di Angara, che sembra abbiano costituito un unico blocco (Laurasia), ricoperto solo episodicamente da mari epicontinentali, per gran parte del Mesozoico: solo nel Cretaceo superiore, col netto individuarsi del bacino settentrionale dell'Atlantico, si sarebbe operata la separazione tra America Settentrionale ed Eurasia. Un vasto bacino marino (mare boreale) si trovava a N di questo continente ed ebbe un ruolo notevole per le trasgressioni che interessarono Europa e America Settentrionale. Il secondo complesso corrisponde inizialmente al continente di Gondwana: il suo successivo e progressivo smembramento avrebbe provocato la comparsa dei bacini dell'Oceano Indiano, nel Giurassico, e dell'Atlantico meridionale, nel Cretaceo inferiore. I due blocchi continentali erano separati da una serie di mari mediterranei che nel complesso costituivano l'area geosinclinalica della Tetide o Mesogea. Attorno al Pacifico, area oceanica a carattere permanente, si sviluppò una intensa attività orogenetica. A riguardo dell'Europa, la parte meridionale rientrava nel dominio geosinclinale della Tetide (provincia mediterranea, caratterizzata da faune calde), mentre il resto era interessato da trasgressioni alimentate sia dalla Tetide sia dal mare boreale (provincia boreale a fauna fredda).

Orogenesi

L'attività orogenetica durante il Mesozoico è stata assai ridotta in Europa e in Asia, dove si sono manifestate solo alcune fasi precorritrici del grande corrugamento alpino-himalayano (fase cimmerica antica e recente e fase austriaca) mentre nelle Americhe si verificarono vari parossismi orogenetici ai quali si deve in gran parte il sollevamento delle Ande (fasi andina e peruviana) e delle cordigliere nordamericane (fasi nevadiana e laramica iniziale). Imponenti intrusioni magmatiche acide si sono avute nelle Americhe (batoliti granodioritici e granitici lungo la costa occidentale dell'America Settentrionale e delle Ande meridionali) mentre enormi effusioni basaltiche hanno coperto vaste aree del Brasile (Paraná), dell'Africa meridionale (Karroo) e dell'India (Deccan). Mesozoiche sono anche le manifestazioni effusive basiche dell'area dolomitica e le rocce ofiolitiche alpine e appenniniche. Le serie sedimentarie sono rappresentate prevalentemente da rocce marine in cui compaiono calcari più o meno puri, calcari dolomitici, dolomie, gessi, marne, calcari marnosi, arenarie, conglomerati, ecc. Sono invece scarsamente presenti le quarziti e i quarzitoscisti che erano invece frequenti nella precedente era paleozoica. Questi caratteri delle rocce sedimentarie si giustificano col fatto che il Mesozoico rappresenta una fase prevalentemente trasgressiva con emersioni locali parziali e saltuarie. Il massimo di profondità dovette essere raggiunto al passaggio tra Giurassico e Cretaceo.

Il clima e la fauna

Si è supposto che Europa e America settentrionale abbiano occupato, all'inizio del Mesozoico, una posizione molto più spostata verso la zona equatoriale: successivamente si sarebbero man mano spostate verso le posizioni attuali con conseguente passaggio da un clima subequatoriale a subtropicale per le zone meridionali e da subtropicale a temperato per quelle settentrionali. Anche nelle altre regioni, col Mesozoico inizia una lenta evoluzione dei climi verso la situazione attuale. Biologicamente il Mesozoico mostra una maggiore abbondanza e varietà di organismi rispetto al Paleozoico; compaiono i primi Mammiferi, al termine del Triassico, e i primi Uccelli, nel corso del Giurassico. Tra i vertebrati inferiori si diffondono gli Osteitti, gli Anfibi sono in regresso, i Rettili dominano; tra gli invertebrati spiccano i Cefalopodi. In campo vegetale predominano le Gimnosperme (Benettitine, Cicadine, Conifere, Ginkgofite). Di fondamentale importanza per la stratigrafia del Mesozoico sono gli invertebrati Terebratulidi, Rudiste, Nerineidi, Ammonitine e Belemnitidi; micropaleontologicamente sono significativi Calpionelle, Orbitolinidi, Orbitoididi e Globotruncanidi.

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