catechismo

Indice

sm. [sec. XIV; dal latino ecclesiastico catechismus, che risale al greco tardo katēchismós].

1) Esposizione dei fondamenti della dottrina cristiana per l'istruzione religiosa in specie giovanile e popolare; anche il testo destinato a tale istruzione.

2) Per estensione, l'insieme dei principi fondamentali di una dottrina o di un movimento; spesso con intenzione polemica, per sottolineare il carattere dogmatico della fedeltà ai principi: un seguace ortodosso del catechismo comunista; anche complesso di norme pratiche che regolano il comportamento individuale di una persona. § Durante il Medioevo, i manuali catechistici erano soprattutto destinati agli insegnanti (come quello, molto noto, attribuito ad Alcuino), cui fornivano una traccia per le loro lezioni orali, e solo nel sec. XV apparvero importanti opere che si rivolgevano direttamente ai fanciulli e al popolo, quali i tre scritti di J. GersonOpus tripartitum, Compendium theologiae breve et utile, ABC des simples gentes, o, in lingua italiana, il Libretto della dottrina christiana attribuito a Sant'Antonino, arcivescovo di Firenze. Ma l'impulso veramente decisivo alla diffusione popolare del catechismo venne dalla Riforma protestante e in particolare da Lutero, autore di un famoso Piccolo catechismo, diretto ai fanciulli, e d'un Grande catechismo per i parroci (entrambi del 1529), cui seguirono poi numerosi catechismi di altri riformatori (Calvino, Bucer) e chiese riformate, assumenti spesso il valore di vere e proprie confessioni di fede, come il noto Catechismo di Heidelberg (1563). La Controriforma dedicò pertanto particolare attenzione al problema del catechismo e si ebbe così una fioritura di catechismi cattolici dovuti da un lato all'opera di tipici ordini religiosi come quello gesuita (così i tre catechismi di Pietro Canisio, del 1555, 1556 e 1558, e i due di Roberto Bellarmino, del 1597 e 1598), quello barnabita e quello degli scolopi; d'altro lato, allo stesso Concilio tridentino (Catechismo romano del 1566, destinato agli insegnanti). La necessità di unificare i testi di catechismo nel cattolicesimo condusse poi all'adozione di testi unici in vari Paesi europei e negli USA, tra la fine del sec. XIX e la prima metà del XX. Dopo l'apparizione di catechismi nuovi per impostazione e concezione, quali il Catechismo olandese (1966) e quello della comunità fiorentina dell'Isolotto (Incontro a Gesù, 1968), preoccupato di tradurre il messaggio cristiano in funzione delle tensioni e degli squilibri sociali dell'umanità, nel 1992, preceduto da una laboriosa gestazione, è stato dato alle stampe il Catechismo della Chiesa cattolica, ispirato a un moderato riformismo e destinato alla comunità internazionale dei credenti. Esso non si è presentato più con la tipologia di domanda e risposta, come quello voluto da Pio X, ma è stato articolato in 2865 paragrafi che esaminano i principali argomenti attinenti alla fede. Il nuovo catechismo non si è discostato per nulla dalle note posizioni della Chiesa circa la salvaguardia della vita, la morale, la guerra, l'organizzazione ecclesiale. Visto in una prospettiva più ampia, tuttavia, esso comunque ha sancito un periodo di rinnovamento che ha avuto il suo fulcro nel Concilio Vaticano II , rispondendo al rinnovato interesse religioso dopo la scomparsa di gran parte delle ideologie. Il 15 agosto 1997 è stata promulgata da Giovanni Paolo II, con la lettera apostolica Laetamur magnopere, l'editio typica latina del nuovo catechismo, che costituisce, con alcune correzioni e miglioramenti rispetto alla pubblicazione del 1992, l'edizione ufficiale di riferimento. Nello stesso anno è stata presentata la traduzione in lingua russa del catechismo ed è stato pubblicato un Direttorio generale per la catechesi, con riflessioni e principi d'ordine generale per l'elaborazione dei catechismi nei diversi Paesi.

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