Donne, John

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poeta e predicatore inglese (Londra 1572-1631). Di famiglia cattolica, nipote del drammaturgo John Heywood, dovette abbandonare l'Università di Oxford, senza aver preso la laurea, per non abbracciare la fede protestante, come esigevano i regolamenti. La conversione all'anglicanesimo, che avverrà pochi anni più tardi, maturò in questo periodo. Amante del lusso e della mondanità, si faceva intanto notare nei salotti più frequentati del tempo e, nelle liriche di questo periodo, l'uomo di mondo, il dandy e l'uomo tormentato da problematiche religiose e morali coesistono. Cortigiano ma anche uomo d'armi, partecipò alle spedizioni del conte di Essex a Cadice (1596) e alle Azzorre (1597). L'esecuzione nel 1601 del conte di Essex gli ispirò The Progress of the Soul, poema sulla metempsicosi di magniloquenza barocca. Nello stesso anno, avendo sposato segretamente la nipote del lord guardasigilli Egerton di cui era diventato segretario, fu licenziato e per circa dieci anni lottò contro la miseria per mantenere la moglie, che morì nel 1617, e i dodici figli. In questo periodo compose la maggior parte delle Elegies, Satyres e gran parte delle liriche profane, poi raccolte sotto il titolo Songs and Sonets. Le sue sorti migliorarono con la pubblicazione dei libelli anticattolici Pseudo Martyr (1610), che attrasse l'attenzione di Giacomo I, e Ignatius His Conclave (1611), una satira contro i gesuiti. Divenuto segretario di sir Robert Drury, compose la maggior parte dei Divine Poems, scrisse una cupa apologia del suicidio, Biathanatos, e pubblicò nel 1611 e 1612 i due Anniversaries per la morte della figlia del suo patrono. Avviatosi nel 1615, con una certa riluttanza, alla carriera ecclesiastica, nel 1621 venne eletto decano della cattedrale di St. Paul e iniziò la predicazione dei celebri sermoni, che furono raccolti in volume (Sermons) e pubblicati postumi tra il 1640 e il 1661 a cura del figlio, come la maggior parte delle sue opere. In essi Donne ha lasciato un magnifico esempio di prosa barocca: il Death's Duel (Duello della morte), recitato poco prima di morire, nel 1631, è un capolavoro del secentismo macabro. Iniziatore di quella scuola poetica che Dryden definì in senso spregiativo “metafisica”, Donne, dopo un declino di due secoli, è stato rivalutato da W. B. Yeats e da T. S. Eliot in reazione al romanticismo tradizionale. Sensous Thought (“pensiero apprensibile dai sensi”) ha definito Eliot la poesia di Donne per sottolineare la perfetta fusione di chiarezza intellettuale e partecipazione emotiva in essa presente. Nei suoi versi, infatti, la stranezza delle metafore, la stravaganza delle immagini, l'astrusità di certi concetti sono sempre sostenuti da un lucido disegno intellettuale in una suggestiva mescolanza di sentimento e raziocinio.

Bibliografia

G. Keynes, A Bibliography of John Donne, Cambridge, 1958; A. Àlvarez, The School of Donne, Londra, 1961; G. Melchiori, Poeti metafisici inglesi del '600, Milano, 1964; A. Gessani, Nel labirinto. Donne, la Rochefoucauld, Nietzsche, Roma, 1983.

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