Francésco I (re di Francia)

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di Valois, re di Francia (Cognac 1494-Rambouillet 1547). Figlio di Carlo d'Orléans, conte d'Angoulême, e di Luisa di Savoia, aveva sposato Claudia di Francia (che morì nel 1524), figlia del re Luigi XII, di cui ereditò il trono. Il suo regno fu caratterizzato dalla ripresa delle guerre d'Italia e dalla rivalità con Carlo V. Nel 1515 riconquistò il Milanese con la vittoria riportata nella battaglia di Melegnano (13-14 settembre), nel 1516 firmò la “pace perpetua” con i cantoni svizzeri, impegnandoli a non fare guerra alla Francia e a fornirgli mercenari. Nel medesimo anno firmò a Bologna il concordato con papa Leone X, al quale strappò il diritto di nomina di vescovi e abati e la disponibilità dei benefici ecclesiastici; concluse inoltre il Trattato di Noyon con il futuro Carlo V. Alla morte di Massimiliano d'Austria, avanzando i suoi diritti sull'eredità di Carlo il Temerario, Francesco I pose la sua candidatura all'impero, ma fu scavalcato da Carlo V, che disponeva di maggiori mezzi finanziari (di qui la sua rivalità con l'imperatore per il predominio in Europa). Francesco I cercò allora l'alleanza con l'Inghilterra, ma il tentativo fallì e la Francia si trovò accerchiata dai domini degli Asburgo. La situazione si aggravò nel 1524-25, quando gli Inglesi invasero la Piccardia, gli Spagnoli le Fiandre e gli Austriaci la Champagne. Francesco I riuscì a bloccare l'avanzata e nello stesso anno scese in Italia, riprendendosi il Milanese. A Pavia però (24 febbraio 1525) subì un grave rovescio e, fatto prigioniero, venne portato a Madrid. Riuscì a riacquistare la libertà cedendo a Carlo V il Milanese e il Napoletano in Italia e la Borgogna in Francia. Erano condizioni molto dure e Francesco I cercò di eluderle alleandosi con il papa Clemente VII: seguirono vittorie, tregue e disfatte fino alla Pace di Cambrai (1529), con la quale Francesco I rinunciava definitivamente ai domini italiani ma riotteneva la Borgogna. Il matrimonio del re con Eleonora (1530), sorella di Carlo V, doveva sancire la pace fra i due contendenti; in realtà fu solo una tregua, perché Francesco I non esitò ad allearsi con i protestanti della Lega di Smalcalda (1531), con Enrico VIII d'Inghilterra e con i Turchi. Alla morte di Francesco II, duca di Milano (1535), Francesco I , avanzando i diritti sul Milanese, occupò i domini dei Savoia per avere la via aperta verso l'Italia, mentre gli imperiali occupavano una parte della Provenza. Papa Paolo III, in nome della Lega Santa antiturca, riuscì a comporre il dissidio (Nizza, 1538). Il Milanese doveva tornare alla Francia, ma Carlo V ne aveva dato l'investitura al figlio Filippo e in cambio promise a Francesco I le Fiandre. Questi non accettò e riprese le ostilità. Tuttavia la mancanza dei necessari mezzi finanziari da entrambe le parti portò a un nuovo compromesso (Pace di Crépy-en-Laonnois, 1544), per il quale il Milanese sarebbe tornato alla Francia per via matrimoniale. Le posizioni tuttavia non mutarono e Francesco I , alla vigilia della sua morte, doveva constatare di non esser riuscito a contenere le ambizioni di Carlo V. Coraggioso fino alla temerarietà, amante delle arti e protettore di artisti, collezionò soprattutto opere di scuola italiana, ebbe alla sua corte Leonardo e chiamò B. Cellini e altri artisti a lavorare al castello di Fontainebleau, la “reggia del manierismo”. A lui si devono i primi nuclei del Museo del Louvre e della Biblioteca Nazionale di Parigi.

D. Seward, Prince of the Renaissance. The Life of François Ier, Londra, 1973; G. Postel, Paralipomènes de la vie de François Ier, Milano, 1989.

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