Èra (mitologia)

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Mitologia

(greco Hḗra), dea greca sposa di Zeus e figlia di Crono e Rea. Era la dea della condizione matrimoniale della donna; a ciò si riferiscono gli epiteti cultuali Gamelia (nuziale), Zygia o Syzygia (coniugale) e i miti che alludono alla negatività del suo periodo prematrimoniale, in cui la dea è esposta alle aggressioni di esseri selvaggi e violenti (i Sileni, il gigante Eurimedonte, ecc.). Ma le nozze con Zeus la salvano e la rendono “perfetta” (Teléia), senza poter essere più offesa impunemente. La sposa divina era “fedele” e odiava e puniva l'infedeltà coniugale: a questo alludono i miti sulla sua gelosia e sulle persecuzioni da lei inflitte alle amanti di Zeus. Era “casta”: secondo una tradizione argiva la dea riacquistava la verginità ogni volta che si bagnava nella sorgente Canato. La verginità la qualificava più che la maternità, tanto che il mito le faceva nascere per partenogenesi i figli Ares ed Efesto, che essa avrebbe generato da sola in odio a Zeus e alle sue paternità extra-coniugali. Una figlia, Ebe, avuta da Zeus, alludeva in altro modo alla sua purezza: Ebe vuol dire “giovinezza” e dunque significava la perenne giovinezza-verginità di Era che, secondo il culto, era anche detta País (fanciulla). Le più famose sedi del culto di Era erano Samo e Argo. Le era sacro il pavone. A Roma venne identificata con Giunone.

Iconografia

Alla dea furono dedicati famosi santuari e templi in Grecia (Argo, Samo, Olimpia) e in Magna Grecia (Paestum, Crotone, Metaponto). Le molteplici e talora eccellenti raffigurazioni di Era sono note dalle fonti, da originali, da copie di epoca romana. Tra le più antiche rappresentazioni scultoree sono la testa colossale di Olimpia (600-580 a. C.), la statua dedicata da Cheramyes nell'heraion di Samo (ca. 550 a. C.; Parigi, Louvre), la figura di Era in trono in un frontone arcaico dell'Acropoli di Atene con l'apoteosi di Eracle (ca. 560 a. C.). Le nozze sacre di Era con Zeus sono raffigurate in una famosa metopa del tempio E di Selinunte(450 a. C.) e forse in una metopa del tempio di Apollo a Figalia. Insieme a Zeus e ad altre divinità compare su fregi del tesoro dei Sifni a Delfi e del Partenone. Tra le statue ricordate dalle fonti: l'Era di Alkamenes, collocata sulla via del Falero nella seconda metà del sec. V a. C.; la statua criselefantina di Policleto per l'heraion di Argo (ca. 420 a. C.); la statua di Prassitele per il tempio di Platea. La dea compare anche in raffigurazioni del giudizio di Paride, per esempio in quella su un'anfora pontica di Monaco (metà del sec. VI a. C.); tra le altre pitture vascolari, notevole un cratere a campana del Museo di Villa Giulia a Roma (tardo sec. V a. C.).

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