Dolomiti o Alpi delle Dolomiti

Indice

Generalità

Sezione delle Alpi Orientali divisa tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto e limitata dal corso dell'Adige a W, dalla valle del fiume Rienza (val Pusteria) a N, da quella del fiume Piave a E e da quella del fiume Brenta (Valsugana) a S. Per le spiccate analogie morfologiche e strutturali si può considerare come parte delle Dolomiti anche il gruppo di Brenta, alla destra dell'Adige. Così denominate per la grande diffusione che hanno in esse le formazioni di dolomie, le Dolomiti presentano un tipico paesaggio caratterizzato da una successione non organica di gruppi montuosi, con massicci torrioni dalle pareti quasi verticali, guglie arditissime, imponenti bastioni e muraglie interrotte da strette cornici orizzontali (cenge) e incise verticalmente da camini e canaloni; ai loro piedi si estendono i cosiddetti “ghiaioni”, grandi accumuli di detriti staccatisi dalla roccia, coperti nelle parti più basse da vaste praterie e da grandi foreste di conifere. Secondo la composizione mineralogica e le alterazioni superficiali, le rocce assumono colorazioni diverse, che vanno dal rossiccio al giallastro o al grigio, più o meno vivaci secondo la diversa incidenza dei raggi solari. L'azione degli agenti esogeni ha profondamente smembrato il complesso roccioso, dando origine a rilievi isolati come i gruppi della Marmolada (3342 m, massima elevazione delle Dolomiti), delle Tofane (3243 m), del Cristallo (3216 m), del Sella (3151 m), del Catinaccio (2981 m), dell'Antelao (3264 m), del Civetta (3220 m), del Latemar (2846 m), del Pelmo (3168 m), delle Pale di San Martino (3193 m), del Sasso Lungo (3179 m) ecc. I corsi d'acqua che attraversano le Dolomiti fanno capo all'Adige, al Brenta e al Piave; i principali sono l'Isarco, l'Avisio (val di Fassa, val di Fiemme), il rio Gardena, l'Ega, il Gadera (val Badia), il Boite (valle d'Ampezzo), il Maè (val di Zoldo), il Cordevole. Numerosi sono i laghi (di Misurina, di Braies, di Dobbiaco, d'Alleghe, di Carezza) e i ghiacciai, piuttosto piccoli (il maggiore è quello della Marmolada). Il limite delle nevi permanenti si aggira intorno ai 2700 m. Nel 2009 l'UNESCO ha riconosciuto le Dolomiti sito naturale patrimonio dell'umanità. Anche Alpi Dolomitiche.

Turismo e comunicazioni

Per la grandiosa bellezza del paesaggio, la grande estensione dei boschi e la varietà delle escursioni e ascensioni alpinistiche, le Dolomiti sono una regione di grande attrazione; il movimento turistico, che costituisce la principale risorsa economica degli abitanti, è favorito da un'eccellente rete stradale e da un'efficiente attrezzatura ricettiva. Canazei, Ortisei, Selva di Val Gardena, Corvara in Badia, Dobbiaco, San Candido, Cortina d'Ampezzo, San Martino di Castrozza e, presso il gruppo di Brenta, Madonna di Campiglio sono stazioni climatiche, di villeggiatura e di sport invernali tra le più frequentate. Le Dolomiti sono attraversate dalla Grande Strada delle Dolomiti (SS 48) che collega Bolzano con Cortina d'Ampezzo snodandosi lungo le valli d'Ega, di Fassa e dell'alto Cordevole e superando i passi di Costalunga, Pordoi e di Falzarego.

Bibliografia

R. Pedrotti, Arrampicate celebri nelle Dolomiti, Trento, 1954; J. Gretter, B. Bonapace, Dolomiti, scogliera in fiore, Trento, 1955; G. Comisso, La Grande Strada delle Dolomiti, in “Le Vie d'Italia”, Milano, 1959; D. Rossi, Le forme del rilievo e la struttura geologica nelle Dolomiti nordorientali, in “L'Universo”, Firenze, 1960; C. Saibene, Origine ed evoluzione morfologica delle Dolomiti, in “Atlante”, Novara, 1966; P. Leonardi, Le Dolomiti. Geologia dei monti tra Isarco e Piave, Rovereto, 1968; R. Pedrotti, Dolomiti. Gruppo del Catinaccio - Dolomiti di Gardena e di Fassa - Pale di San Martino - Dolomiti di Sesto, Rovereto, 1968; F. Landini, Dolomiti, Bassano del Grappa, 1989.

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