Élba, ìsola d'-

Indice

Generalità

La maggiore fra le isole dell'Arcipelago Toscano e la più estesa (superficie 223,5 km²) fra quelle italiane dopo la Sicilia e la Sardegna. Fa parte amministrativamente della provincia di Livorno ed è situata nel mar Tirrenosettentrionale, tra la Corsica e la Toscana, da cui dista una decina di chilometri e dalla quale è separata tramite il canale di Piombino; ha un perimetro di 118 km, con una lunghezza di 27 km e una larghezza massima di 18.

Territorio ed economia

Prevalentemente montuosa, culmina a 1018 m nel monte Capanne. Le coste, in genere alte e rocciose, sono molto frastagliate e caratterizzate da numerose sporgenze e da profonde insenature, costituite dai golfi di Procchio, di Biodola e di Portoferraio a N, di Campo, di Lacona e Stella a S, di Mola a E. La struttura geologica è piuttosto complessa: la sezione occidentale è costituita essenzialmente dalla vasta massa granitica del monte Capanne; nella sezione centrale prevalgono formazioni di rocce effusive, mentre in quella orientale sono diffusi le rocce calcaree e arenacee, i micascisti gneissici e gli scisti ardesiaci e carboniosi. Il clima è molto dolce con inverni miti ed estati relativamente fresche. La popolazione, distribuita negli otto comuni di Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio nell'Elba e Rio Marina, si dedica in prevalenza alla coltura della vite (pregiati i vini, specie l'aleatico) e dell'olivo, alla pesca e soprattutto alle attività connesse con il turismo, in continua espansione. Da tempo inattive sono le miniere di ferro. Capoluogo storico e porto principale dell'isola è Portoferraio, sulla costa settentrionale; un aeroporto si trova a Marina di Campo. L'isola fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.

Storia

Abitata fin dalla preistoria, costituì un'importante fonte di risorse per gli Etruschi, che ne sfruttarono i giacimenti di ferro già dal sec. IX a. C. Tra i sec. VI e IV a. C. vi giunsero i Focesi e i Siracusani. Divenuta romana con il nome di Ilva, l'isola fu adibita a base navale e vi fu intensificata l'estrazione del ferro, ma divenne anche prestigioso luogo di villeggiatura. Possesso dei duchi longobardi della Marca Marittima Toscana, fu difesa dalle incursioni saracene e genovesi dai pisani, finché dopo la battaglia della Meloria (1284), l'isola cadde in mano di Genova che nel 1309 però riconobbe il dominio di Pisa. Nel 1399 tutta l'isola entrò a far parte del Principato di Piombino, possesso degli Appiani (riconosciuto dall'imperatore Massimiliano soltanto nel 1502). Nel corso del sec. XVI subì più volte gli attacchi dei pirati turchi che la devastarono, specie con le incursioni comandate da Khayr ad-Dīn, più noto come il Barbarossa (1534). Carlo V la vendette (1546) a Cosimo I de' Medici duca di Firenze (salvo Porto Longone, l'odierna Porto Azzurro, che entrò a far parte dello Stato dei Presidi spagnolo), il quale per difenderla dai turchi incrementò la costruzione di fortificazioni. Disputata tra Borboni di Spagna e Asburgo durante la guerra di successione spagnola, venne occupata dagli inglesi (1796), poi dai francesi (1799) che con la Pace di Amiens (1802) se la aggiudicarono. Ritiro di Napoleone (dal maggio 1814 al marzo 1815) prima dei Cento giorni, con il Congresso di Vienna fu unita al Granducato di Toscana fino al 1860, quando venne incorporata al Regno d'Italia.

Archeologia

Nell'isola esistono tracce di cultura neolitica della fase a ceramica impressa, ruderi di forni etruschi per la fusione dei metalli e vari resti di età romana, tra i quali quelli di una grande villa romana in opera reticolata in località Le Grotte, a 10 km da Portoferraio.

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