capoluogo della provincia omonima e della regione Friuli-Venezia Giulia, 2 m s.m., 84,46 km², 205.356 ab. secondo una stima del 2007 (triestini), patrono: san Giusto (3 novembre).

Generalità

La città è situata nella parte più interna del golfo omonimo dell'Adriaticosettentrionale e si estende ad anfiteatro lungo il litorale e sulle pendici dei rilievi carsici retrostanti, , dal cui ciglione si gode un magnifico panorama su tutto l'abitato e il golfo. Tergeste, fondata sul pendio nordoccidentale del colle di San Giusto, fu fin dall'antichità un importante nodo commerciale (il nome venetico terg significa infatti mercato). In età medievale ebbe un modesto sviluppo urbanistico. Una prima rilevante espansione si ebbe con il potenziamento delle attività economiche voluto dal governo imperiale d'Austria, che nel 1719 istituì il porto franco; l'abitato si estese oltre l'antica cinta muraria verso NE assumendo una regolare struttura a scacchiera con lunghe vie rettilinee e ortogonali. Nella seconda metà del sec. XVIII si sviluppò a S del nucleo urbano medievale un altro quartiere e furono potenziate le attrezzature portuali. Nel sec. XIX l'abitato si estese verso le vallate di Rozzol e di San Giovanni e poi, con l'apertura della linea ferroviaria Trieste-Vienna (seconda metà dell'Ottocento), sorse una nuova area urbana nell'immediato retroterra del Porto Nuovo e della stazione ferroviaria e furono installati nuovi impianti industriali nel Vallone di Muggia. In questa zona, parallelamente all'espansione edilizia verso S, fu creato, a partire dal 1950, il porto industriale di Trieste, che comprende impianti portuali e stabilimenti industriali. La città è sede vescovile e universitaria.

Storia

Insediamento dei GalliCarni, fu occupata dai Romani intorno al 178 a. C. Saccheggiata dagli Istri (52 a. C.) e fortificata da Augusto (33 a. C.), fiorì sotto Traiano. Nel Medioevo fu soggetta a Odoacre (476-489), agli Ostrogoti (489-539), ai Bizantini (539-751), ai Longobardi (751-774) e quindi ai Franchi dal 787. Passata sotto il dominio del vescovo per concessione di Lotario II nel 948, dal 1139 cominciò a darsi liberi ordinamenti comunali. Con il progressivo indebolirsi del potere vescovile, nel 1295 la città fu completamente libera; nonostante l'appoggio alterno dei patriarchi di Aquileia, dei conti di Gorizia e dei duchi d'Austria, l'espansionismo veneziano la costrinse però a frequenti atti di sottomissione. Per conservare la propria autonomia amministrativa, nel 1382 preferì darsi al duca Leopoldo III d'Asburgo. Dopo un periodo di stasi, la città rifiorì nel Settecento, quando Carlo VI d'Asburgo la dichiarò porto franco (1719) e Maria Teresa le concesse immunità e franchigie, istituì una borsa di commercio e una scuola nautica e cercò in ogni modo di incrementarne l'industria. Trieste divenne così il primo emporio dell'Austria; nell'arco di 60 anni triplicò la popolazione, si arricchì di notevoli edifici e visse un periodo di grande prosperità. Dopo una parentesi di decadenza sotto i francesi, tornò all'impero austriaco che ne potenziò notevolmente il porto, le industrie e le società di navigazione. Nel 1850 ebbe uno statuto autonomo di città-provincia, che conservò fino alla prima guerra mondiale. Passata all'Italia il 3 novembre 1918, dopo l'armistizio del 1943 fu occupata dalla Germania con tutta la regione, passando sotto il diretto controllo tedesco dell'Adriatisches Küstenland (“zona di operazione del litorale adriatico”); la città vide allora la crescita di un forte movimento partigiano. Nel 1944 subì pesanti bombardamenti alleati; il 1° maggio 1945 venne presa con l'area circostante dalle forze del maresciallo Tito, che si ritirarono sotto la pressione anglo-americana il successivo 9 giugno.La città fu da allora per nove anni la capitale del piccolo “Territorio libero di Trieste”, amministrato dagli Alleati. Il 26 ottobre 1954 tale territorio venne suddiviso fra una zona B, posta sotto amministrazione iugoslava, e una zona A, comprendente Trieste, affidata all'Italia. La città divenne allora di fatto italiana, ma la cosiddetta “questione di Trieste” tra Italia e Iugoslavia si chiuse ufficialmente soltanto nel 1975, con gli accordi di Osimo. Nel 1963 divenne capoluogo della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.

Arte

Delle mura romane che cingevano la città resta una delle porte, il cosiddetto “arco di Riccardo”, costruito probabilmente nel 33 a. C. da Ottaviano. Avanzi di un grande edificio romano, chiamato comunemente Tempio capitolino, sono sotto la cattedrale di San Giusto. A N della cattedrale sono i resti del foro con la contigua basilica di età traianea. Traianeo è anche il teatro, costruito tra i sec. I e II. Il proscenio era decorato da sculture, oggi collocate nel Museo Civico di Storia e Arte. La cavea che sfruttava la collina su cui si adagia, secondo l'uso greco, si apriva sul mare. Sul teatro si costruirono nel corso dei secoli mura e case fino a farne scomparire le tracce; fu riscoperto dall'architetto Pietro Nobile nel 1814 e venne riportato alla luce nel 1938. Lungo il mare, a Barcola, si sono scoperte ville con mosaici dei sec. I e II. Chiude il lungomare di Barcola il celebre Castello di Miramare, eretto per Massimiliano d'Asburgo nel 1856-60 da C. Junker in stile eclettico, suggestivo esempio di residenza principesca dell'Ottocento. Situato sulla punta di un promontorio, il castello è immerso in un ampio giardino all'italiana, nel quale si trovano piante rare, mentre le sue stanze conservano numerosi e preziosi arredi d'epoca, tra cui porcellane, quadri, mobili e avori. Massimo monumento e simbolo della città è la cattedrale di San Giusto, derivante dalla fusione trecentesca delle basiliche di San Giusto (sec. XI) e dell'Assunta (sec. X-XI). Di semplice e massiccia architettura, la chiesa, a cinque navate, conserva all'interno mosaici di scuola veneziana. È affiancata da un basso campanile quadrato, che include un fregio romano con armi e corazze e un'edicola accogliente una statua di San Giusto di epoca romanico-bizantina. Piazza dell'Unità d'Italia, che si apre sul bacino di San Giusto, fu costruita nel corso dell'Ottocento nel luogo dell'antico porto romano: sul fondo della piazza sorge il Palazzo Comunale, edificato in stile eclettico da G. Bruni, nel 1875, mentre sul lato destro sono la fontana settecentesca dei Quattro Continenti, la colonna con la statua di Carlo VI e il neorinascimentale palazzo del Lloyd Triestino (1880-83), fiancheggiato da palazzo Pitteri (1785); il lato sinistro è occupato dal palazzo del Governo (1904-05) e da casa Stratti, ottocentesca, sede di uno storico locale triestino, il caffè degli Specchi. Il castello, che coincide con il luogo di fondazione della Tergeste romana, fu costruito tra il 1470 e il 1630 sul luogo di un castelliere preistorico e ha pianta triangolare con bastioni ai vertici. Tra i monumenti più antichi è la chiesetta di San Silvestro (sec. XI, poi rimaneggiata). La città conobbe un grande sviluppo nei sec. XVII-XIX, quando si arricchì di edifici barocchi (chiesa di Santa Maria Maggiore, con facciata di A. Pozzo) e soprattutto neoclassici (palazzo Carciotti, di M. Pertsch, 1806; Borsa Vecchia, di A. Molari, 1806; chiesa di Sant'Antonio di P. Nobile, consacrata nel 1849).

Musei

Il Museo Civico di Storia e Arte e l'Orto Lapidario custodiscono reperti preistorici e collezioni archeologiche. Ricche sono le raccolte di arte neoclassica e contemporanea del Museo Revoltella. Il Museo Sartorio ospita una notevole raccolta di ceramiche e una collezione di disegni di Giambattista Tiepolo, fra le più importanti del mondo. Il Museo di Storia Naturale raccoglie collezioni geologiche, botaniche, paleontologiche e mineralogiche e una biblioteca scientifica specializzata. Il Museo di Storia Patria e Raccolte Artistiche Stavropulos presenta un importante archivio storico. Il Museo di San Sabba, invece, rappresenta l'unico campo di sterminio nazista in Italia: è monumento nazionale. Il Museo del Risorgimento raccoglie testimonianze dall'età risorgimentale alla prima guerra mondiale; accanto è il sacrario dedicato a Guglielmo Oberdan. La Galleria Nazionale d'Arte Antica raccoglie dipinti e disegni dal Quattrocento all'Ottocento. Il Museo Ferroviario presenta un'esposizione storica di mezzi di trasporto su rotaia, utilizzati nella prima metà del Novecento dalle ferrovie italiane, austriache, ungheresi e tedesche. Di notevole rilievo è l'originale Museo dell'Immaginario Scientifico, con una rassegna di immagini scientifiche dei Centri di Ricerca. Notissimo anche il Museo Storico del Castello di Miramare.

Istituzioni scientifiche

Rilevante a Trieste è anche la ricerca scientifica e tecnologica. Dal 1964 prestigiose istituzioni scientifiche di rinomanza internazionale si sono qui consolidate, così che la città può vantare, oltre al Centro Internazionale di Fisica Teorica a Miramare (presso il quale ha sede anche l'Accademia delle Scienze del Terzo Mondo), l'Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) e il Centro Internazionale per l'Ingegneria Genetica e le Biotecnologie. Sono inoltre presenti un laboratorio di biologia marina, un centro di calcolo e progettazione della Fincantieri, un osservatorio geofisico sperimentale e un osservatorio astronomico. Quest'ultimo ebbe origine nel 1753, con la fondazione, per volere dell'imperatrice Maria Teresa, di una scuola nautica; nel 1898 venne trasferito nella sede attuale (castello Basevi in località Bosco Pontini); a esso si aggiunse, nel 1964, quello di Villa Opicina. La vita culturale della città è arricchita anche dalla presenza di una cospicua minoranza slovena (circa il 6% della popolazione) che dispone di proprie scuole, teatri e organi di stampa.

Economia

Il porto di Trieste conserva una notevole importanza per il movimento di prodotti petroliferi, che vengono in gran parte avviati in Germania attraverso l'oleodotto Trieste-Ingolstadt. Occupa invece un ruolo meno rilevante per altre merci e per il movimento di container;infatti, lo scalo triestino non ha mai potuto recuperare le posizioni che aveva al tempo dell'impero austro-ungarico, quando costituiva il principale sbocco al mare dell'intera duplice monarchia. Le attività industriali della città, storicamente legate al movimento del porto, sono ubicate in genere nell'ambito dell'area portuale. I settori più sviluppati sono quelli metallurgico, cantieristico, meccanico e petrolchimico; ma importanti aziende operano anche nei settori tessile, dell'abbigliamento, del caffè, del tabacco, del legno e dei materiali da costruzione. Molto importanti sono a Trieste le attività terziarie, che presentano due caratteristiche peculiari: il grande sviluppo del settore assicurativo, di cui Trieste è (con Torino e Milano) uno dei tre poli italiani, e la dimensione commerciale internazionale. A Trieste, “porta dell'occidente”, convergono per i loro acquisti clienti provenienti non solo dalla vicina Slovenia, ma anche dalla Croazia e dall'Ungheria, alimentando una fiorente attività di commercio al dettaglio.

Curiosità e dintorni

Tra luglio e agosto il Teatro Comunale Giuseppe Verdi allestisce il Festival dell'Operetta. Noto è il Festival del Cinema Latino-Americano, come pure il Festival del Cinema di Alpe Adria, parata di film dell'area mitteleuropea. La seconda domenica del mese di ottobre si svolge nel golfo una delle manifestazioni nautiche di maggior prestigio, la Barcolana, cui possono partecipare tutti i tipi di imbarcazione a vela.A Trieste hanno avuto i natali il poeta Umberto Saba (1883-1957), gli scrittori Italo Svevo (1861-1928), Scipio Slataper (1888-1915) e Giani Stuparich (1891-1961) e il regista teatrale Giorgio Strehler (1921-1997), il critico d'arte e pittore Gillo Dorfles (1910), il pugile Duilio Loi (1929) e il saggista e scrittore Claudio Magris (1939).

Bibliografia

Per la geografia

R. Ragusin Righi, L'avvenire del porto di Trieste, Trieste, 1954; Autori Vari, Problemi dell'economia triestina, Roma, 1955; G. Gerolami, Trieste e il mare ieri, oggi, domani, Trieste, 1955; G. Bonifacio, Struttura dell'industria triestina, Udine, 1959; L. Musap Sabelli, Lo sviluppo della città di Trieste attraverso gli strumenti urbanistici, Udine, 1987.

Per la storia

P. Valussi, Trieste et l'Italie, Bologna, 1954; E. Apih, La società triestina nel secolo XVIII, Torino, 1957; B. Coceani, Riccardo Zampieri. Mezzo secolo di lotte a Trieste per l'Unità italiana, Milano, 1961; M. Pacor, Confine orientale. Questione nazionale e Resistenza nel Friuli-Venezia Giulia, Milano, 1964; J.-B. Duroselle, Le conflit de Trieste, 1943-1954, Bruxelles, 1966; C. Belci, Trieste. Memorie di trent'anni (1945-1975), Brescia, 1989.

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