frammentazióne

sf. [sec. XIX; da frammentare]. Forma di riproduzione agamica presente pressoché a tutti i livelli della vita vegetale, in organismi sia unicellulari sia pluricellulari, e in alcuni organismi animali. § Nei vegetali consiste nel distacco dal tallo o dal cormo della pianta madre di parti vegetative, dette genericamente propagoli, capaci di originare un nuovo individuo. Oltre a varie specie di vegetali unicellulari (Batteri, Alghe e Funghi microscopici) la frammentazione avviene in molte specie di alghe e funghi pluricellulari, nelle quali porzioni del tallo più o meno irregolari e di dimensioni variabili, staccatesi per cause anche del tutto estranee dalla pianta madre, si accrescono formando nuovi organismi. Anche nei Muschi, nelle Epatiche e nelle Felci pezzi del corpo possono generare nuove piante; nelle Fanerogame (Gimnosperme e Angiosperme), infine, tale tipo di riproduzione si può avere per gemme-bulbili, che si staccano facilmente dalla pianta madre, o per parti di rami, rizomi, ecc., capaci di generare a loro volta foglie e radici: valgono come esempio gli stoloni della fragola, della viola, della pervinca, i rizomi di Graminacee, le propaggini formate dai rami del rovo, ecc. Sulle proprietà di rigenerazione delle piante per frammentazione è fondata la pratica di moltiplicazione per talea, margotta e simili. § Fra gli animali, presentano frammentazione spontanea alcuni Celenterati (attinie), che spostandosi possono lasciare sul substrato brandelli del disco pedale, alcuni Platelminti (planarie) e certi Echinodermi (stelle di mare) che in determinate condizioni si dividono in molte parti ciascuna delle quali rigenera un individuo intero.

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