(inglese Dublin; irlandese Baile Átha Cliath). Capoluogo della contea omonima (Irlanda) e capitale della Repubblica d'Irlanda, 527.612 ab. (2011), 1.110.627 ab. l'agglomerato urbano (2011).

Generalità

Situata sulla costa orientale dell'isola, nella provincia del Leinster, dove il fiume Liffey sfocia nella baia che dalla città stessa prende il nome e nel Mare d'Irlanda, Dublino, oltre che la capitale, è il principale centro commerciale, finanziario e culturale del Paese. Lungo la baia di Dublino, delimitata a N dal promontorio di Howth e a S da quello di Dalkey, si estende la Greater Dublin Area che ha conosciuto negli ultimi anni una forte espansione demografica e urbanistica, come diretta conseguenza della stupefacente crescita economica che l'Irlanda in generale e in particolare la sua capitale hanno vissuto a partire dall'ultimo decennio del sec. XX. Il boom economico dell'ultimo decennio del Novecento ha coinciso anche con il rilancio dei flussi turistici; Dublino è tra le capitali europee più visitate, soprattutto per l'atmosfera popolare della città: i numerosi locali di ritrovo, le attività artigianali, le manifestazioni artistiche, oltre che la naturale cordialità dei dublinesi, continuano a rendere affascinante e in un certo modo unico lo spirito del luogo. Dublino è anche la capitale culturale del Paese, con due Università (il prestigioso Trinity College, fondato nel 1592 – nel quale si formarono illustri personaggi come Edmund Burke, Jonathan Swift, Oscar Wilde, Samuel Beckett –, e la National University of Ireland, fondata nel 1909), il National Museum e la National Gallery. A Dublino ha sede un'agenzia dell'UE, l'Eurofound, fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.

Urbanistica

L'originario nucleo dell'insediamento si sviluppò intorno all'area oggi segnata dalla presenza del Dublin Castle e dalla Christ Church, alla confluenza del Liffey con il Poddle, corso d'acqua in seguito interrato, e in corrispondenza del guado sul fiume. Non a caso l'etimologia di Dublin deriva dal gaelico Dubh Linn, “palude nera”, luogo acquitrinoso, mentre il toponimo gaelico Baile Átha Cliath significa letteralmente “città del guado di graticci”, proprio per gli intrecci di canne che venivano utilizzati per bonificare il terreno paludoso. Quando nel sec. XII gli anglo-normanni iniziarono la loro conquista, il luogo era un centro di scambi che batteva moneta propria. La forma storica della città, come tuttora viene percepita, iniziò a mostrarsi verso la fine del sec. XVII e a partire dal secolo successivo, e in particolare nel primo Ottocento, si sviluppò ad anelli concentrici sulle due rive del fiume. Particolarmente intensa fu l'attività edilizia nella seconda metà del sec. XVIII, promossa dai Wide Street Commissioners, che pianificarono l'urbanistica cittadina. A Dublino furono attivi alcuni dei maggiori architetti inglesi, come sir William Chambers e il suo discepolo J. Gandon, e numerosi architetti locali. Dopo l'indipendenza del Paese (1921), Dublino vide all'incirca triplicare il numero dei suoi abitanti arrivando a concentrare quasi un terzo dell'intera popolazione irlandese. Tale incremento – che aveva fondamentalmente interessato un'espansione dell'agglomerato urbano nelle direzioni meridionali – tuttavia non modificò nel complesso l'immagine della città che aveva conservato caratteri urbanistici razionali, con strade generalmente ampie e vasti spazi verdi. Il nucleo storico di Dublino, allora come adesso, continua a presentarsi diviso dal corso del fiume Liffey e delimitato dall'arco semicircolare di due canali, il Royal Canal, a N del Liffey, e il Grand Canal, a S. La parte settentrionale della città è tradizionalmente popolare, mentre a S si estendono i quartieri più aristocratici, con belle case georgiane e giardini ben curati.

Storia

Antico sbocco strategico sul Mare d'Irlanda, Dublino fu cristianizzata nel 450 da san Patrizio. Nella prima metà del sec. IX i vichinghi invasori ne fecero una base per le loro scorrerie. Nel 1014 gli Irlandesi la liberarono, ma venne in seguito ripetutamente persa e riconquistata fino all'invasione anglo-normanna nel 1170. Due anni dopo fu eletta a sede centrale del governo dell'isola da Enrico II. Continuamente in lotta con gli immigrati inglesi, nel 1486 la città si sottomise a Enrico VII. Rimasta profondamente cattolica, anche dopo l'adozione, da parte della regina Elisabetta I, della Riforma protestante (1558), Dublino, come gran parte dell'isola, nel 1689 rifiutò di riconoscere il nuovo sovrano in Guglielmo d'Orange, che aveva deposto Giacomo II Stuart, accusato dall'opposizione parlamentare di volere reintrodurre il cattolicesimo. Vennero allora espulsi dalla città numerosi protestanti, ma l'anno seguente a nulla valse l'appoggio militare allo Stuart tornato dall'esilio francese: nella battaglia del Boyne (1690) Guglielmo d'Orange sconfisse definitavamente Giacomo e i suoi partigiani e celebrò la vittoria dei protestanti nella cattedrale di San Patrizio. Il sec. XVIII fu per Dublino un periodo di sviluppo, di prestigio culturale e politico, con un Parlamento relat. autonomo. Il fallito tentativo insurrezionale del 1798 portò il governo inglese ad abolire il Parlamento di Dublino trasferendone i poteri a Londra (Union Act). Privata del prestigio e dei vantaggi di capitale, Dublino conobbe un periodo di decadenza che acuì gli scontenti e favorì, nel 1867, il moto indipendentista dei Fenians (feniani). Come centro principale dell'attività politica irlandese la città vide nascere nel 1905 il partito nazionalista irlandese, il Sinn Féin, e visse i tragici giorni dell'insurrezione di Pasqua (1916), episodio che accelerò il processo rivoluzionario indipendentistico. Nel 1921, con il riconoscimento del nuovo Stato libero d'Irlanda, Dublino divenne sede del governo e del Parlamento. Durante la seconda guerra mondiale, benché neutrale, la città fu bombardata (1940).

Arte

Della città medievale, situata su un'altura a S del fiume Liffey, restano poche tracce. La Christ Church Cathedral, di fondazione vichinga, venne ricostruita dagli anglo-normanni nel 1172 e rifatta nel 1870-77. La St. Patrick Cathedral è la più grande chiesa d'Irlanda e il simbolo del profondo spirito cattolico irlandese. Sorge sul sito dove la leggenda vuole che san Patrizio, patrono dell'isola, battezzasse i suoi primi seguaci convertiti al cristianesimo. Fondato nel 1191 il maestoso edificio venne ampiamente rimaneggiato nel corso dell'Ottocento. Dal 1713 al 1747 fu decano della cattedrale lo scrittore Jonathan Swift, che qui è sepolto; nel 1743 venne eseguito per la prima volta il Messia di Haendel. Quasi del tutto irriconoscibili le origini medievali, e in particolare anglo-normanne, del Dublin Castle, il castello fatto costruire all'inizio del sec. XIII. Profondamente modificato nel corso del tempo, ha assunto l'aspetto di una sontuosa sede di rappresentanza, prima della luogotenenza britannica e, dopo il 1922, del governo irlandese. Alla fine del sec. XVII, Dublino divenne il centro artistico più importante dell'Irlanda e cominciò ad assumere l'aspetto di una capitale moderna. Il carattere unitario della città è dovuto ancora oggi alle numerose case georgiane con belle facciate di mattoni, portali di pietra, cancellate e balconcini di ferro battuto. Dal Settecento Dublino fu anche famosa per le sue manifatture di maioliche e di arazzi. § La Hugh Lane Municipal Gallery, che ha sede nella Charlemont House, raccoglie collezioni d'arte moderna, tra cui alcuni capolavori dell'impressionismo (Renoir, Manet, Monet, Degas, Pissarro) e una sezione dedicata a Francis Bacon, pittore contemporaneo inglese ma di origine dublinese. La National Gallery of Ireland, aperta al pubblico dal 1864, raccoglie opere di tutte le maggiori scuole di pittura europea e un importante settore di icone. Tra i maestri italiani ricordiamo Beato Angelico (Condanna al rogo dei fratelli Cosma e Damiano), Paolo Uccello (Madonna con Bambino), Perugino (Pietà), Mantegna (Giuditta e Oloferne), Tiziano (Ecce homo), e una Cattura di Cristo attribuita dopo anni di incertezza al Caravaggio; ugualmente significativa è la presenza di maestri spagnoli (El Greco, Murillo, Velázquez, Goya), olandesi (Vermeer, Metsu, Ruisdale), francesi (dai classicisti come Poussin, fino agli impressionisti Monet, Sisley, Pisarro), inglesi (Hogarth, Gainsborough, Reynolds). Il National Museum of Ireland è particolarmente importante per le sezioni d'arte irlandese preistorica, protocristiana e del primo periodo cristiano, tra cui spicca il prezioso Tesoro, collezione di arti decorative dal sec. III al XIV. La Trinity College Library contiene ca. 5000 manoscritti, tra cui la maggiore raccolta di codici miniati irlandesi: vi fa spicco il Book of Kells, preziosissimo vangelo miniato della seconda metà del sec. VIII.

Spettacolo

Il primo teatro della città fu inaugurato nel 1635, ma venne chiuso cinque anni dopo in seguito alla rivoluzione puritana. Nel 1662 iniziò l'attività lo Smock Alley Theatre, che ebbe particolare fortuna nel sec. XVIII, accogliendo soprattutto copioni e interpreti dall'Inghilterra. Nell'Ottocento il teatro più importante fu invece il Royal. Soltanto in questo secolo la città e la nazione si affrancarono, anche nel teatro, dall'ingerenza inglese. Nel 1898 lady Gregory e Yeats fondarono l'Irish Literary Theatre e quattro anni dopo cominciarono a fornire copioni all'Irish National Theatre Society, una compagnia professionale fondata dai fratelli Fay. I due organismi diedero origine all'Abbey Theatre (1904), la cui preziosa attività fu caratterizzata, oltre che dall'alto livello del repertorio e della recitazione, da alcune prime tumultuose come quelle del Furfantello dell'Ovest (1907) di Synge e di L'aratro e le stelle (1926) di O'Casey. Altri teatri importanti sono il Gate fondato nel 1929 da M. Mac Liammóir e H. Edwards, e il Pike, una saletta sperimentale inaugurata negli anni Cinquanta. Dal 1957 la città ospita ogni anno in ottobre il Dublin Theatre Festival, evento cui partecipano le migliori compagnie nazionali.

Economia

Come il resto dell'Irlanda, Dublino è stata investita nell'ultimo decennio del Novecento da una straordinaria crescita economica, con un incremento del PIL, tra il 1993 e il 1997, pari al 40%. Tra i più rilevanti fattori di sviluppo vi sono stati i cospicui ma efficacemente mirati finanziamenti dell'Unione Europea, una politica di bassi tassi fiscali e la disponibilità di una base occupazionale giovane e formata: condizioni che hanno invitato numerose imprese estere, e in particolare statunitensi, a impiantare a Dublino e dintorni le proprie attività, in particolare in settori tecnologicamente avanzati, come l'informatica e l'elettronica, ma anche nel chimico. Il boom economico ha pressoché abbattuto la percentuale di disoccupazione, invertendo il pluridecennale trend di flusso migratorio, e allo stesso tempo innalzato notevolmente gli standard di vita. Tuttavia nei primi anni del terzo millennio il processo ha subìto un sensibile rallentamento, a causa di una crescente inflazione e di un'incontrollata impennata del mercato immobiliare. Il settore del turismo continua a essere fonte economica in crescita e Dublino si è confermata negli ultimi anni una delle mete preferite dal turismo europeo, in particolare giovanile. Nella secolare tradizione produttiva come quella delle distillerie e dei birrifici si uniscono fattori commerciali primari a interessi turistici: il Guinness Storehouse è una delle mete dublinesi più frequentate non solo dagli amanti della conosciutissima birra scura. Le attività commerciali della città si avvalgono da sempre di un buon porto, strutturato fin dal sec. XVIII e collegato al retroterra da una fitta rete stradale, ferroviaria e di navigazione interna. I servizi di traghetto per passeggeri (con la Gran Bretagna) sono invece concentrati nell'avamporto di Dún Laoghaire (a SE). L'aeroporto di Dublino è il secondo del Paese, dopo quello di Shannon (190 km a SW).

Curiosità

La Dublino del Novecento ha vissuto due grandi stagioni culturali. La prima è legata alla letteratura e ai suoi grandi autori: da William Butler Yeats a George Bernard Shaw, da Oscar Wilde a Samuel Beckett – questi ultimi dublinesi di nascita, anche se la loro attività artistica si è in tutto o in parte espressa lontano dall'isola d'origine – fino a James Joyce, vera icona della letteratura novecentesca. Proprio a Joyce e alla sua opera, i Racconti dublinesi e il romanzo Ulisse, di cui è possibile trovare traccia e spunti in numerosi itinerari della città, viene dedicata, il 16 giugno, una giornata speciale, il Bloomsday – dal nome di Leopold Bloom, protagonista del romanzo – con cui si apre l'annuale Dublin Writers Festival. La seconda grande stagione è la musica popolare, che ha avuto un sempre più riconosciuto successo, anche fuori dai confini irlandesi, a partire dagli ultimi decenni del secolo passato. Oltre alle numerosi formazioni che hanno riportato in voga la musica celtica, contaminandola con stili moderni, a Dublino è legato il nome della rock band internazionale U2. La città offre numerosi luoghi e occasioni – festival, concerti – per celebrare la passione popolare musicale, divenuta, soprattutto presso un pubblico giovane, una risorsa turistica di notevole rilevanza. Il 17 marzo Dublino vede sfilare per le sue strade decine di migliaia di persone a festeggiare il St. Patrick Day, giorno di festa nazionale e grande celebrazione delle tradizioni celtiche irlandesi.

Bibliografia

S. Sitwell, British Architects and Craftsmen, Londra, 1945; E. Butler, The Georgian Squares of Dublin, Country Life, ottobre e novembre 1946; J. Betjeman, Francis Johnston, Irish Architect, Londra, 1947; H. A. Wheeler-M. J. Craig, The Dublin City Churches of the Church of Ireland, Dublino, 1948; J. Craig, Dublin from 1660 to 1860, Dublino, 1952; G. Fay, The Abbey Theatre, Londra, 1958; A. Gilbert, Dublin, Cork and Cavan, Londra, 1985.

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