(München). Città della Germania, capitale dello Stato confederato della Baviera, 530 m s.m., 1.388.308 (2012). l'agglomerato urbano 2.077.971 ab. (2012).

Generalità

Situata sull'Altopiano Bavarese, su entrambe le sponde del fiume Isar, affluente del Danubio, è la terza città del Paese per popolazione, dopo Berlino e Amburgo, e il principale centro culturale, commerciale e industriale della Baviera e della Germaniameridionale. È sede di prestigiosi musei e celebri istituzioni culturali, artistiche e scientifiche. L'Università di Monaco, che in origine aveva sede a Landshut, venne spostata nel capolouogo bavarese nel 1926; altra importante istituzione di istruzione superiore è il Politecnico, fondato nel 1868. Nel 1972 Monaco ha ospitato la XX edizione delle Olimpiadi moderne.

Urbanistica

Il nucleo medievale si trova sulla riva occidentale dell'Isar, nella zona fra Karlsplatz e Marien Platz, delimitato dal Nuovo Municipio in stile neogotico e dalla torre con orologio a carillon. Divenuta residenza ducale dei Wittelsbach (dal 1255), Monaco ebbe nei sec. XIII-XIV il suo primo grande sviluppo, che culminò, dopo l'incendio del 1327, in sensibili ampliamenti urbanistici (costruzione di una nuova cinta di mura provvista di 4 porte, di cui rimangono Karlstor, la più antica, Sendlinger e Isar) e in un'intensa attività edilizia. A partire dal sec. XVIII e per tutto il sec. XIX la città si sviluppò sotto l'impulso dei re di Baviera, grazie all'opera dei quali Monaco fiorì anche come centro artistico e culturale e fu sottoposta a un profondo rinnovamento urbanistico, con la costruzione di notevoli edifici civili e religiosi in stile barocco e rococò. Verso la fine del sec. XVIII vennero realizzati i Giardini Inglesi, un parco che si estende per 3,7 km² ai confini della città. Dalla prima metà dell'Ottocento Monaco fu sottoposta a un ampio e intenso piano di rinnovamento, la cui attuazione proseguì fino al 1918, e la fisionomia della città si venne identificando, nel vasto ricupero delle forme architettoniche del passato, con quell'orientamento storicistico proprio della cultura tedesca del tempo. Ampliamenti stradali di grandiosa concezione, l'apertura di vaste piazze nel vecchio tessuto urbano e l'edificazione di numerosi palazzi destinati a essere sede di servizi culturali, costituirono il grande sviluppo ottocentesco della città, il cui aspetto si conservò intatto anche dopo i mutamenti operati dall'economia industriale. Durante il regno di Luigi I di Baviera (1825-1848), la città assunse un nuovo assetto urbano imperniato sulla Ludwigstrasse e si arricchì di nuovi edifici classici e rinascimentali (Palazzo Leuchtenberg, la Feldherrnhalle, la Residenza reale, la Königsplatz e la Alte Pinakothek), opera degli architetti Leo von Klenze e Friedrich von Gärtner. Gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale, Monaco risorse dalle rovine riacquistando rapidamente il proprio ruolo di preminenza. Oggi la città si presenta come una moderna metropoli razionale, con grandi viali alberati, marciapiedi larghi, piste ciclabili e ampi spazi verdi. Tra le opere architettoniche degli ultimi decenni sono da ricordare l'Olympiastadion (1972), la Neue Pinakothek (Alexander von Branca, 1981), la Pinakothek de Modern (Braunfels, 1992) e il nuovo stadio di calcio Allianz Arena (Herzog & de Meuron, 2005).

Storia

Fondata da Enrico il Leone (1158), Monaco fu poi assegnata (con la sconfitta di quest'ultimo da parte dell'imperatore Federico Barbarossa) con la Baviera a Ottone di Wittelsbach (1180) e fu residenza ufficiale della casa di Wittelsbach per ca. 700 anni, dal 1255 alla rivoluzione del 1918. Sotto il duca Alberto V (1550-79) la città accrebbe la propria importanza economica e politica e divenne il principale centro artistico e culturale del Rinascimento tedesco. Nel 1609 Massimiliano I vi costituì la Lega Cattolica, innalzandola così a capitale del cattolicesimo durante le lotte religiose del sec. XVII. Nel corso della guerra dei Trent'anni fu occupata dagli Svedesi (1632) e subì danni di gravità tale da determinare una notevole flessione demografica. Seguirono tuttavia una stabilizzazione e quindi un aumento costante della popolazione. Nel corso delle guerre napoleoniche, come capitale del regno di Baviera, Monaco fece parte della Confederazione del Reno (1806-13), espressione dell'egemonia francese e del tradizionale spirito antiprussiano della Baviera. Nella Confederazione Germanica (1815-66) fu alla testa degli Stati medi del Bund e, dopo un breve periodo di indipendenza (1866-70), entrò a far parte dell'Impero. Nel 1918 la rivoluzione popolare portò alla cacciata di Luigi III e, dopo un breve governo del socialista Eisner (assassinato nel febbraio 1919) e del socialdemocratico Hoffmann, alla costituzione della “Repubblica dei Consigli”, che venne liquidata con una sanguinosa azione repressiva dalle truppe prussiane e bavaresi, chiamate dal governo Hoffmann in esilio a Bamberga. Nella Monaco del dopoguerra nacque il nazionalsocialismo, con la fondazione del Partito Operaio Tedesco di A. Brexler e con il putsch tentato da Hitler e dal generale Ludendorff nel novembre del 1923. Con l'avvento del Terzo Reich, Monaco perdette ogni traccia di quell'autonomia che essa aveva conservato nel corso dei secoli e che riacquistò solo nel 1949 come capitale del Land della Baviera nella Repubblica Federale. Durante la seconda guerra mondiale metà della città venne distrutta dai bombardamenti alleati.

Arte

La piazza del Mercato (Marienplatz) e l'antico municipio (sec. XV) sono il cuore del nucleo medievale della città. Del Quattrocento è la cattedrale (Frauenkirche), costruita da J. Ganghofer, con due torri sormontate da cupolette a bulbo e interno a tre navate della medesima altezza. In quest'epoca furono compiuti rimaneggiamenti all'antica Peterskirche, del sec. XI. Nel Cinquecento la città fu soggetta a nuove trasformazioni edilizie che sostituirono interi quartieri. Importante esempio della nuova architettura religiosa tedesca è la Michaelskirche (chiesa dei padri gesuiti), costruita dal 1583 al 1597. Nel corso dei sec. XVII-XVIII furono operate radicali trasformazioni attraverso le quali Monaco assunse il suo peculiare carattere di città borghese del Settecento. I maggiori artefici di tale rinnovamento furono E. Zuccalli, A. Barelli, F. de Cuvilliés, J. Effner. Le più importanti realizzazioni furono il complesso del castello di Nymphenburg (1664-1757), con vari padiglioni e il famoso parco; il castello di Schleissheim (1701-27), realizzato da Effner e Zuccalli; la chiesa dei padri teatini, costruita da Barelli e Zuccalli sul modello di San Andrea della Valle a Roma, con facciata (1765-68) di F. de Cuvilliés, autore di numerosi edifici tra cui il teatro della Presidenza, l'Amalienburg (nel parco di Nymphenburg) ecc. Della prima metà del Settecento sono ancora la chiesa di San Giovanni Nepomuceno (1733-46), nota anche come Asamkirche dal nome dei due fratelli costruttori E. Q. e C. D. Asam, la chiesa di St. Anna im Lehel (1727-37) e quella di St. Michael in Berg am Laim (1737-43) dovute a J. M. Fisher. Tra i maggiori artisti cui si deve il profondo rinnovamento operato nel sec. XIX spicca la personalità di L. von Klenze, il cui nome è legato alla Ludwigstrasse. Lungo questa grande strada, che corre dalla Loggia dei Marescialli (Feldherrnhalle) alla Porta della Vittoria (Siegestor), oltre a edifici di servizio pubblico, come l'Università (1826) e la biblioteca, s'incontra la Ludwigskirche, nei cui pressi si apre la grandiosa Königsplatz; qui L. von Klenze realizzò i Propilei (ripresi da Egina) e la Glyptothek. Dello stesso architetto sono anche la Alte Pinakothek (1826-36) e il palazzo reale della Residenza. La poderosa opera di ricostruzione della città dopo le gravi distruzioni dell'ultima guerra mondiale ha conseguito risultati di grande valore, sia con la creazione di nuovi edifici (St. Matthäus, di G. Gsaenger; Maxburg, di Th. Pabst e S. Ruf; Centro di Ricerche Atomiche, di O. Kirschenhofer) sia con l'opera di restauro dei numerosi monumenti storici. Sede di numerosi musei e collezioni pubbliche, Monaco vanta nel campo dell'arte figurativa un posto di prim'ordine per essere stata centro di vari movimenti fondamentali per il rinnovamento del linguaggio plastico internazionale.

Musei

Il complesso delle tre Pinacoteche che si trova nella Kunstareal comprende l'edificio neoclassico della Alte Pinakotheck, la Neue Pinakothek, che ha sede nella Haus der Kunst, e la Pinakotheck der Moderne, una struttura architettonica a cupola di nuovissima concezione. Nella Alte Pinakothek è conservato il patrimonio della pittura antica tedesca e di altre scuole raccolto nel corso dei secoli dai duchi e principi di Baviera. Nella Neue Pinakothek sono conservate pitture di artisti tedeschi del sec. XIX, dal neoclassicismo all'espressionismo, oltre che dipinti e sculture di varie scuole europee dalla fine del sec. XVIII in poi; ben rappresentata la pittura francese dell'Ottocento. La Pinakothek der Moderne è il più grande museo di arte contemporanea di tutta la Germania, con sezioni dedicate alla pittura, alla scultura, alla fotografia e ai video dei sec. XX e XXI. Importante è la raccolta della Städtische Galerie im Lenbachhaus ospitata nella villa che fu del pittore F. von Lenbach. Qui, oltre al cospicuo fondo di pitture e disegni dell'artista e alla sua raccolta d'arte (opere e oggetti di varie epoche, dalla Grecia al Rinascimento; tappeti orientali ecc.), figurano dipinti tedeschi del periodo romantico; più importanti sono le documentazioni (pittura, grafica, scultura) legate alla storia artistica moderna di Monaco attraverso le manifestazioni dello Jugendstil e del Blaue Reiter (Kandinskij è presente con un cospicuo numero di opere). Il Museo Nazionale Bavarese (Bayerisches Nationalmuseum), fondato nel 1853 da Massimiliano II con lo scopo di promuovere una grande impresa culturale esaltando la storia dell'arte bavarese e tedesca in genere, rappresenta una delle più ricche documentazioni storiche di arte applicata tedesca dal Medioevo al sec. XVIII. Nel ricostruito edificio (1956) dell'antica residenza dei Wittelsbach modificata nel sec. XVIII (F. de Cuvilliés) e nel sec. XIX (L. von Klenze) figurano pitture, sculture, arazzi, oreficerie, ceramiche e mobili di vari periodi. Nel Residenzmuseum (Schatzkammer der Residenz), fondato nel 1565, si trova una raccolta di oreficerie dall'età carolingia al sec. XVIII. Infine sono da ricordare le collezioni d'arte antica (sculture, bronzi, ceramiche di vari periodi dell'arte greca, romana, etrusca) della Glyptothek (L. von Klenze 1816-30), sistemate dopo la seconda guerra mondiale al Prinz-Karl-Palais. Di grande interesse anche il Museo etnologico (Museum für Volkerkunde). A Monaco ha sede anche il Deutsches Museum, uno dei musei della scienza e della tecnica più grandi d'Europa. Fondato da Oskar von Miller nel 1903 e costruito su un'isola al centro dell'Isar, si è recentemente arricchito del Verkehrszentrum, una sezione dedicata ai trasporti, inaugurata nel 2003 nei padiglioni della vecchia Fiera.

Arazzi

Una prima, effimera, arazzeria di corte fu istituita dall'elettore di Baviera Massimiliano I all'inizio del Seicento con maestranze tedesche e fiamminghe e diretta da H. van der Biest. Come cartonista fu richiamato da Firenze, fin dal 1585-86, il pittore Pieter de Witte detto Candid: la Storia di Ottone di Wittelsbach, in 11 pezzi, si ispira a moduli italianizzanti, come le serie successive delle Grottesche (1604-15), dei Mesi e delle Stagioni. L'attività della manifattura riprese nel 1718 per volontà dell'elettore Massimiliano Emanuele, a opera di arazzieri francesi, forse provenienti dai Gobelins. La produzione, di mediocre qualità sia tecnica sia artistica, a eccezione della Storia della Casa di Wittelsbach, fu prevalentemente di pezzi per arredamento. Un nuovo impulso all'attività della manifattura fu dato dopo il 1765 dalla presenza di J. Sentigny e di F. Chedeville (Le quattro stagioni; Alessandro, 1781; Scipione l'Africano, 1799).

Spettacolo

Furono i gesuiti a presentare, dal 1598, i primi spettacoli; nel 1651 si aprì un Komödienhaus che rimase in funzione per un secolo e mezzo e che ospitò drammi e farse, grandi spettacoli barocchi e recite di compagnie francesi. A esso si aggiunse nel 1753 il Residenztheater che, con le altre sale sorte nel sec. XIX, propose alla cittadinanza un notevole repertorio. Il teatro in musica disponeva sin dal 1656 di un Opernhaus. Nel Novecento acquistarono grande importanza i cabaret letterari e alcuni teatri: il Künstlertheater (1908) per gli esperimenti simbolisti di G. Fuchs; i Kammerspiele (1911) per le grandi regie espressioniste di O. Falckenberg (compresa la prima assoluta, 1922, di Tamburi nella notte di Brecht); e l'Arbeitsbühne (1919) di E. Felber, che tentò senza molta fortuna un repertorio d'impegno politico e sociale. Nel secondo dopoguerra, ricostruiti i teatri distrutti dai bombardamenti e inaugurate nuove sale di spettacolo, la città ha confermato la sua funzione primaria nell'ambito del teatro tedesco. L'attività musicale, intensissima, si svolge soprattutto intorno a istituzioni come la Münchner Philharmoniker e la Münchner Kammerorchester, che dal 1995 si esibisce anche in tournée internazionali. Tra i cori i più importanti sono il Münchner Bach-Chor, fondato nel 1954 e composto da cantanti non-professionisti, e il Münchner Dommusik, coro della cattedrale Zu Unserer Lieben Frau.

Economia

La posizione subalpina di Monaco, all'incrocio di importanti direttrici internazionali del traffico aereo, stradale e ferroviario, ne ha favorito sensibilmente l'espansione economica a partire dal sec. XIX. A Monaco operano numerosissime industrie, attive nei settori alimentare (celebri le distillerie di birra), metalmeccanico, aeronautico e automobilistico (è sede della BMW, chimico, elettrotecnico, meccanico di precisione (Siemens), tessile, cartario, conciario, grafico-editoriale, degli strumenti ottici e del legno. Fiorente anche l'industria della moda e la produzione cinematografica e televisiva. Grazie alle sue birrerie e al patrimonio artistico e museale, la città bavarese è la seconda città della Germania per importanza turistica, dopo Berlino. Servita da una delle reti metropolitane più efficienti d'Europa, dal maggio 1992 la città dispone di un nuovo modernissimo aeroporto, Monaco 2, che copre una superficie di 1500 ha, in sostituzione del vecchio aeroporto di Riem.

Curiosità

Monaco è sede di diversi festival e fiere internazionali. Famosa in tutto il mondo è l'Oktoberfest, la spettacolare festa della birra che si svolge dal 1810 e che ogni anno richiama numerosissimi turisti. Tra gli eventi musicali ricorrenti della città i più importanti sono la Münchner Biennale, concorso internazionale per giovani compositori, e il Theatron, il festival musicale estivo che si svolge all'Olympiapark con spettacoli di musica di ogni genere, dalla classica al pop e al rock.

Bibliografia

Per la geografia

N. Lieb, München, Lebensbild einer Stadtkultur, Monaco, 1952; O. Boustedt, Die Wachstumskräfte einer Millionestadt, dargestellt am Beispiel München, Monaco, 1961; F. Lutz, Land um die Grossstadt (Münchner Stadtkunde), Monaco, 1962; W. Hartenstein, B. Lutz, City München, Francoforte sul Meno, 1963; E. Dheus, München, Strukturbild einer Grossstadt, Stoccarda, 1968; A. Profeti Host, Vedere Monaco e la Baviera, Firenze, 1991; B. Henninges, Monaco dall'A alla Z, Roma, 1992.

Per l'arte

H. Kreisel, München, die Stadt als Kunstwerk, Deutsche Lande deutsche Kunst, Monaco-Berlino, 1950; M. Lieb, München, Lebensbild einer Stadtkultur, Monaco, 1952; L. Hager, Nymphenburg, Schloss Park und Burgen, Monaco, 1955; E. A. Gukind, Urban Development in Central Europe, New York, 1964.

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